Sporting Locri, una 'messa in scena'? La Procura indaga sui conti della società

Dalla Procura confermano che l'ipotesi che ci sia la criminalità organizzata dietro le minacce subite dai vertici della società è definitivamente accantonata. Intanto si fa strada l'idea che sia tutta una montatura mentre i carabinieri hanno acquisito bilanci e carte della società
di Redazione
12 gennaio 2016
10:46

L'ipotesi che ci sia la 'ndrangheta dietro le minacce allo Sporting Locri sembra essere definitivamente accantonata. La Procura di Locri, che coordina le indagini, sembra ormai certa che le minacce ai dirigenti della squadra di calcio a cinque femminile siano estranee alla criminalità organizzata. "Quello che possiamo dire al momento è che noi procediamo per minacce a carico di ignoti", ha dichiarato il procuratore capo di Locri Luigi D'Alessio, in ogni caso "nessuna pista è esclusa. L'unica ipotesi che al momento ci sentiamo di tenere meno in considerazione è quella di un coinvolgimento della criminalità organizzata. D'altra parte, se avessimo avuto questo sospetto avremmo già trasmesso gli atti alla Dda di Reggio".

 


Due al momento le piste rimaste aperte. Le ultime indiscrezioni parlano di "messa in scena" ma intanto i magistrati hanno acquisito bilanci e carte negli uffici della società per capire l'evoluzione di questa negli ultimi anni. Domani il legale del presidente Ferdinando Armeni dovrebbe chiedere ai magistrati della Procura l’audizione del suo assistito. Intanto sembra accantonata anche l'ipotesi secondo cui dietro le intimidazioni ci sarebbe un ex fidanzato di una delle giocatrici che imputava al presidente la fine della storia.

 

 

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