SVOLTA SULL’OMICIDIO DI UN’ANZIANA DONNA NEL VIBONESE: FERMATO UN ROMENO. INCASTRATO DAL DNA

Si tratta di un ventitreenne, vicino di casa della donna. Il suo Dna ritrovato sotto le unghie della vittima, nel tentativo di difendersi dal suo assassino che l’ha strangolata.
28 luglio 2014
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VIBO VALENTIA - Soffocò anziana durante rapina, preso grazie a esame Dna Individuato da Cc, cercò simulare morte per diabete con zucchero Si era introdotto in quella casa, che già conosceva, per rubare i risparmi dell'anziana che vi abitava. Ma vistosi scoperto dalla donna, non aveva esitato  a soffocarla con un cuscino, tentando anche di sviare le indagini mettendole in bocca due zollette di zucchero per simulare un attacco di diabete, malattia di cui la donna soffriva. I suoi sforzi sono stati però vanificati dal Dna. Quelle microscopiche tracce biologiche che aveva lasciato sotto le unghie della donna - che in un disperato tentativo di salvarsi l'aveva graffiato - hanno portato i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e del Comando provinciale di Vibo Valentia prima ad identificarlo e poi a farlo arrestare dalla polizia del suo Paese. E' così che Erdei Romeo Bogdan, di 23 anni, romeno, è finito in manette con l'accusa di essere l'autore dell'omicidio di Lucia Ioppolo, uccisa la sera del 23 novembre del 2013 nella propria abitazione a Soriano Calabro, nel vibonese, dove anche il giovane viveva insieme ai genitori.

 


L’omicidio. Il cadavere fu trovato riverso in un corridoio al piano terreno della casa messa a soqquadro. I carabinieri accertarono poi che l'anziana conservava in casa denaro e oggetti  in oro per un valore di circa 3.000 euro. Bogdan quella casa l'aveva frequentata. L'anziana, infatti, bisognosa di aiuto, era solita incaricare alcune persone per l'acquisto dei medicinali che le venivano prescritti ed ai quali dava in cambio un pasto caldo, generi di prima necessità oppure 10 euro.  La sera del 23 novembre, secondo l'accusa, Bogdan, approfittando della momentanea assenza della donna, si era introdotto nell'abitazione, venendo però scoperto dal rientro dell'anziana. Poco tempo dopo l'omicidio Bogdan era tornato nel suo Paese, mentre i genitori, rimasti a Soriano, avevano cercato di sviare i sospetti su un altro romeno estraneo ai fatti.

 

L’attività investigativa.  L'indagine - ha spiegato il procuratore di Vibo Valentia Mario Spagnuolo incontrando i giornalisti insieme al comandante provinciale dei carabinieri Daniele Scardecchia e quello della Compagnia di Serra Stefano Vangone - è partita "praticamente dal nulla; nessuno, ha detto, ha parlato o collaborato". Ma con "intelligenza, sagacia e tanta pazienza", ha proseguito il magistrato, gli investigatori della Compagnia di Serra San Bruno hanno costruito un canovaccio "che si è focalizzato su alcune persone, ed in particolare su Bogdan".

 

La svolta. Quando il giovane è tornato a Soriano, è stato fermato con la scusa di un controllo di routine e sottoposto al tampone salivale. I risultati della comparazione del Dna hanno fugato qualsiasi dubbio negli investigatori portando il pm Vittorio Gallucci a chiedere ed ottenere l'emissione di un mandato di cattura europeo che è stato eseguito dalla polizia nazionale romena tramite il Dipartimento centrale di Polizia criminale. E' stato un lavoro, ha commentato visibilmente soddisfatto Spagnuolo, "che ha una doppia valenza: da un lato la risoluzione di un terribile caso di cronaca nera, non il primo ma certo uno dei più efferati e dall'altro il fatto che sul nostro territorio non esistono casi di omicidi contro ignoti perché l'azione di magistratura e forze dell'ordine è continua e costante". L'estradizione di Bogdan in Italia è prevista nei prossimi giorni.

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