La discussione

Tumori, a Corigliano Rossano ricordo pubblico per una giovane vittima e riflessione sui dati in crescita

VIDEO | Il tema è stato trattato nel corso della consegna di una panchina in ricordo del giovane Carlo Brandi morto a 28 anni. Il sindaco Stasi: «Spesso l’esigenza di tamponare le emergenze distoglie l’attenzione su questioni complesse come quelle delle neoplasie»

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di Matteo Lauria
10 dicembre 2022
22:00

I dati sui tumori sono in crescita e preoccupanti. Il tema è stato ripreso nel corso della consagna di una panchina in memoria del giovane Carlo Brandi, 28 anni, scomparso prematuramente nel 2021 a causa di un male incurabile. Il problema c'è ma continua a registrarsi una sottovalutazione generalizzata, così come conferma il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi intervenuto nel corso dell’evento di consegna.

«Tempo fa facemmo una battaglia per ottenere uno strumento fondamentale il registro dei tumori - ha detto il primo cittadino - utile a capire cosa accade, a partire dalle cause.  Qualcosa si è fatta, però ho l’impressione che non ci sia abbastanza attenzione da parte delle istituzioni sanitarie. Spesso l’esigenza di tamponare le emergenze distoglie l’attenzione su questioni complesse come quelle delle neoplasie». 

La panchina, donata dalla famiglia, è stata posizionata nell’area di ritrovo di Carlo e dei suoi cari amici. La mamma ricorda l’esperienza vissuta in Calabria e le buone professionalità riscontrate tanto a Cosenza quanto a Reggio Calabria. «La malattia di Carlo ha avuto una evoluzione infausta ma per fortuna succede raramente. È stato curato a Cosenza in maniera eccellente, così come al centro trapianti di Reggio Calabria. Mi sento di dire, a chi dovesse avere la sfortuna di imbattersi in una malattia del genere (leucemia), che siamo in buone mani. Hanno fatto di tutto per mio figlio, figure professionali umili e competenti».


L’agonia di Carlo è durata 350 giorni, una lotta infinita poi persa. La pesante conferma che il fenomeno conta numeri preoccupanti arriva dall’esperienza vissuta dalla mamma di Carlo: «In quei reparti ho incontrato troppi pazienti di Corigliano Rossano, veramente tanti. Basta pensare che nel reparto di ematologia di Cosenza nel periodo di riferimento il 60% dei posti occupati era tutto destinato a pazienti del centro jonico. Penso sia giusto fare chiarezza sulle malattie del sangue e capire le ragioni».  

Giornalista
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