Cultura e inclusione

Formazione artistica ed impegno sociale al Teatro dei Fliaci di Cosenza

Nuovo presidio culturale nel centro cittadino avviato da due giovani con l'ambizione di promuovere anche percorsi di aggregazione e di inclusione nei luoghi della fragilità 

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di Salvatore Bruno
26 dicembre 2022
23:01

Nel centro di Cosenza apre un nuovo presidio culturale, un'accademia di formazione e produzione teatrale animata da due giovani artisti, professionalmente maturati nella Capitale, che hanno trovato in riva al Crati, lo spazio ideale per accendere le loro luci della ribalta. Si chiama Teatro dei Fliaci. Il direttore artistico è Teresa Nardi, giovane originaria del capoluogo bruzio dove si è diplomata in danza moderna prima di approdare a Roma per studiare all'accademia di recitazione Fondamenta. Il direttore didattico Luca Di Pierno invece è un regista e drammaturgo di origini pugliesi.

Formazione e teatro sociale

«Proponiamo laboratori per diverse fasce di età, ma soprattutto le nostre attività sono orientate a condurre un percorso accademico biennale, strutturato e finalizzato alla formazione nelle varie discipline artistiche quali dizione, recitazione, improvvisazione, teatro danza, biomeccanica teatrale – dice Teresa Nardi - C'è poi un'attenzione al teatro sociale nei luoghi della fragilità e quindi ci rivolgiamo a centri diurni, polispecialistici per l'infanzia, luoghi in cui il mezzo teatrale viene utilizzato come strumento di benessere».


Sinergie con il territorio

Il Teatro dei Fliaci si pone anche l'obiettivo di costruire sinergie con il territorio utili a promuovere cultura e aggregazione guardando ai contesti più periferici ed alle categorie a rischio di emarginazione. È situato nei pressi del tribunale ma anche di un quartiere popolare in cui l'area dei disagio anche economico si tocca con mano: «Speriamo di poter offrire un servizio alle famiglie in una zona carente fino ad oggi di una struttura come la nostra – ribadisce Luca Di Pierno – Ed anche una opportunità a chi vuole avvicinarsi al teatro pure con l'obiettivo di intraprendere una carriera di livello, senza la necessità di spostarsi, emigrare altrove. Auspichiamo anche di produrre l'effetto di riallacciare le relazioni tra le persone, che durante la pandemia si sono perdute. Stiamo poi cercando di fare rete con le istituzioni locali e con le tante associazioni operanti in città con cui abbiamo già intrapreso un dialogo».

Giornalista
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