La figura del serial killer e gli aspetti psicologici nel nuovo saggio di Mariaeva Pellegrino

L’autrice analizza un fenomeno complesso, capace di turbare l'opinione pubblica. La prefazione è curata dal professor Marino D’Amore, docente  e criminologo

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9 giugno 2021
22:40

Una figura che dovrebbe essere respingente finisce con il colpire in modo profondo l’immaginario collettivo. Quello del serial killer è un mistero affascinante anche per questo. Prova a svelarlo il nuovo saggio di Mariaeva Pellegrino “Serial killer, aspetti psicologici-comportamentali nella vita e dietro le sbarre, ed i possibili interventi” con la prefazione del professor Marino D’Amore, docente universitario, criminologo e giornalista.

Gli omicidi seriali

Gli omicidi seriali sono un fenomeno complesso e variegato. La storia d’Italia ne annovera numerosi. Da Pietro Pacciani, noto alle cronache come il mostro di Firenze, a Donato Bilancia, condannato a 13 ergastoli per aver commesso 17 omicidi fra il 1997 e il 1998 in Piemonte e Liguria, in circa sei mesi. Giusto per citare due tra i più noti.


Un fenomeno, quello del serial killer, che ha origine spesso da esperienze traumatiche vissute in contesti familiari problematici. La conseguenza è l’assenza di modelli educativi adeguati, soprattutto nelle fasi più delicate della costruzione dell’identità dell’individuo, come l’età infantile e quella prepuberale. Mariaeva Pellegrino ha condotto studi specifici sul maltrattamento infantile e sull’abuso sessuale e le relative conseguenze psicologiche in età evolutiva. Non a caso nel suo saggio, pone l’attenzione  in modo particolare  sul profilo psicologico e comportamentale del serial killer, e sottolinea l’importanza delle esperienze traumatiche subite in ambito familiare ed extrafamiliare, per tentare di spiegare poi la deflagrazione delle tendenze omicidiarie seriali.

Il saggio di Mariaeva Pellegrino

Un saggio ambizioso, dunque, che analizza anche il ruolo della donna come possibile omicida seriale, nonostante gli aspetti alla base del pensiero scatenante siano diversi. 

Resta sullo sfondo il quesito iniziale: perché gli omicidi seriali segnano così profondamente l’opinione pubblica al punto da evolvere al rango di personaggi? Il saggio di Mariaeva Pellegrino per rispondere a questa e a tante altre domande, affronta tutti i diversi aspetti collegati a una figura così interessante per la criminologia. Trae conclusioni e solleva dubbi, come è giusto che sia quando si approccia un tema così delicato. Quel che è interessante è la fotografia che viene fuori sulla condizione attuale del fenomeno serial killer affiancata, allo stesso tempo, alla preconizzazione dei probabili scenari futuri. Senza cedere agli stereotipi o, peggio, scivolare nei luoghi comuni.

 

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