L’allarme

Inverno troppo caldo, agricoltori calabresi costretti a distruggere tonnellate di finocchi: «Così rischiamo di chiudere»

VIDEO | Produttori del Catanzarese in crisi: «Un anno così non lo ricordo, non so più che fare. Se andare avanti o continuare a lavorare in perdita». I sindaci chiedono lo stato di calamità

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di Luana  Costa
12 marzo 2024
17:33

L'epilogo di un inverno senza piogge e senza freddo sono ortaggi triturati su terreni che probabilmente l'anno prossimo non saranno nemmeno coltivati. Distrutti senza nemmeno essere estratti dalla terra, dopo cinque mesi di irrigazione e trattamenti. Probabilmente sarà questa la fine di circa 50 ettari coltivati a finocchio a Botricello, in provincia di Catanzaro, dove Antonio Cosentino ha iniziato la distruzione del raccolto rovinato dalla siccità.

Il raccolto distrutto

«Il finocchio così non è più commerciabile e lo stiamo trinciando» ci spiega mostrando l'ortaggio deformato dal caldo. «L'anno scorso abbiamo avuto pure una stagione in perdita ma non come quest'anno. Il raccolto siamo riusciti in parte a salvarlo con una perdita del 40,50%, quest'anno invece non solo abbiamo perso tutto ma abbiamo anche dovuto sostenere costi di produzione più alti per irrigare i campi arsi dalla siccità. Ma non è servito a niente».


L'inverno caldo

«Un anno così io non lo ricordo» aggiunge ancora l'agricoltore. Un inverno con temperature miti, quasi primaverili, senza pioggia: «Il caldo ha danneggiato tutta la coltura. Su 50 ettari, almeno 40 sono da macinare perché così non possono essere venduti. Questa campagna per noi è finita, tutta fatica sprecata senza ricavare niente».

Chiudere o lavorare in perdita?

Il mezzo meccanico attraversa i campi distruggendo i finocchi: «Questo è il risultato. Io non so più che fare se chiudere o continuare a lavorare ma in perdita. Ho ancora debiti da pagare, cerco di diversificare con le angurie, con il grano e i pomodori ma così non si può più andare avanti, siamo a rischio chiusura. A cosa servono le agevolazioni in agricoltura se poi il mio prodotto non posso venderlo?» si domanda.

I prezzi in picchiata

«I prezzi devono essere stabili, garantiti perché se io pianto i finocchi devo essere sicuro poi di poterli vendere. Sotto una certa soglia non conviene nemmeno seminare». I comuni dell'alto ionio catanzarese hanno chiesto lo stato di calamità: «Tutti i comuni a cavallo tra le province di Catanzaro e Crotone abbiamo chiesto lo stato di calamità attraverso una delibera di giunta perché questa è stata un'annata molto particolare e gli agricoltori stanno soffrendo» ha confermato il sindaco di Botricello, Simone Puccio.

Stato di calamità

«La pioggia quest'anno non l'abbiamo mai vista se si escludono queste ultime giornate ma ormai i danni sono ingenti. In queste ore gli agricoltori stanno trinciando la produzione del finocchio Igp che è un prodotto tutelato e di qualità. C'è bisogno di stare uniti e dalla parte degli agricoltori che stanno facendo di tutto per uscire da una crisi molto forte».

Giornalista
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