La tanto attesa opera muterebbe profondamente gli assetti del basso ionio soveratese, portando sviluppo e investimenti. Resta il nodo del depuratore ma il sindaco Chiaravalloti assicura: «Interlocuzioni in corso con la Regione, c’è la volontà di realizzarlo»
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È un'area di settantamila metri quadrati che ricade nello studio di fattibilità del Porto di Soverato e Satriano, quella per la quale l'Amministrazione comunale di Satriano, guidata dal sindaco Massimiliano Chiaravalloti, ha ottenuto l'aggiudicazione provvisoria all'asta. Un piccolo passo in avanti verso la tanto attesa opera che, secondo il progetto vincitore del concorso di idee indetto dai comuni interessati, prevede più di 400 posti barca, hotel, zone residenziali, strutture e sevizi annessi.
«Risultato importante»
«È stato un risultato molto importante - sottolinea il primo cittadino - anche per l'importo con cui il comune si è aggiudicato questo terreno, oltretutto edificabile. Basti pensare che questo aveva un valore di oltre 7 milioni di euro. Noi ce lo siamo aggiudicato a 670 mila euro. Quindi veramente una manovra molto importante. Ed è stato anche difficile perché non è una cosa comune che un Comune partecipi ad un'asta pubblica per l'acquisizione di terreni. E proprio l'area che il Comune ha acquisito dovrebbe essere quella che in gran parte andrebbe ad ospitare le infrastrutture della nuova zona portuale».
Il nodo depuratore
Si aprono così degli scenari importanti ma resta ancora il nodo del depuratore consortile ricadente nella stessa area. «C'è già un discorso avviato con la Regione Calabria per reperire ulteriori somme per la costruzione del nuovo depuratore che già dal 2013 doveva essere costruito nel territorio di Satriano - spiega Chiaravalloti - dove gran parte delle condotte sono state realizzate. Mancano però ad oggi le risorse necessarie per costruire proprio la struttura fisica. Noi abbiamo già avviato un'interlocuzione tra i comuni di Soverato, Satriano, Davoli e San Sostene, essendo un depuratore consortile, con la Regione Calabria prima delle ultime elezioni quindi il fatto che sia stato riconfermato il presidente Roberto Occhiuto e gran parte di consiglieri e assessori precedenti ci facilita questo compito in quanto c'è la volontà di tutti di realizzare l'opera. Ora bisogna venirsi incontro e risolvere in tutti i modi possibili le problematiche che ancora persistono».
Una visione ampia
Chiaravalloti si dice dunque possibilista sulla realizzazione dell'imponente infrastruttura: «Assolutamente sì - ribadisce - e credo che debba essere il modo di ragionare di tutti i comuni costieri e dell'entroterra della nostra zona: guardare in grande e non avere più una visione da qui all'anno prossimo ma una visione più ampia e la Trasversale delle Serre è un esempio concreto. Era il 2021 quando l'Anas venne in comune a prospettarmi questa nuova soluzione della Trasversale e a meno di tre anni abbiamo fatta a cantierizzare l'opera».
Dunque avere un'area portuale di questa entità significherebbe stravolgere completamente l'assetto del Basso Ionio Soveratese ed è importante, secondo il sindaco di Satriano, «che la visione di chi oggi amministra sia guardare a lungo termine. Bisogna avere visioni ampie perché l'unica alternativa che abbiamo è quella di svoltare completamente per il bene dei nostri territori».
Scontro in Consiglio
Ma la manovra del primo cittadino è stata anche motivo di malumori all'interno della stessa amministrazione comunale, in particolare dei consiglieri di minoranza Vittoria Corasaniti, Giuseppe Basile, Fortunato Drosi e Francesco Maida. Gli stessi hanno infatti contestato il fatto che la procedura di partecipazione all'asta sia stata fatta con un Consiglio comunale segreto e non pubblico. «Mi sembra una cosa abbastanza ovvia - replica il sindaco - in quanto il Comune in quella delibera di consiglio ha ufficializzato la partecipazione ad un'asta pubblica indicando anche un importo massimo entro cui spingersi a fare un'offerta. Quindi convocare un consiglio comunale pubblico avrebbe anche "invalidato" la procedura in quanto il Comune avrebbe reso noto prima dell'asta che importo avrebbe offerto quindi era obbligatorio, più che necessario, farlo in forma segreta. Queste sono questioni che - conclude - non mirano a guardare l'atto che si è andati a fare ma sono elementi di decoro che non hanno nessuna consistenza. È questo il caso lampante di quando, come recita un proverbio cinese, "il saggio indica la luna e lo stolto guarda il dito"».

