Sindacalista licenziato al porto di Gioia Tauro, lo sciopero dell’Orsa non ottiene l’incontro richiesto all’azienda Mct
VIDEO | Il terminalista dei container non apre spiragli di trattativa dopo aver interrotto il rapporto di lavoro con il portuale Domenico Macrì
L’azienda Mct non ha concesso l’incontro richiesto dai manifestanti che stamattina hanno formato un sit di protesta, nell’area estarna all’ingresso del porto di Gioia Tauro, contro il licenziamento del sindacalista dell’Or.s.a. Domenico Macrì. L’istanza era stata inoltrata durante la manifestazione per il tramite del personale del commissariato di polizia, impegnato assieme ai carabinieri, alla guardia di finanza e alla polizia locale di San Ferdinando nel servizio d’ordine.
Braccia incrociate | Porto di Gioia Tauro, sit in di protesta dopo il licenziamento del sindacalista Macrì
Tra i manifestanti hanno preso la parola lo stesso Macrì e Mariano Massaro, segretario nazionale del sindacato autonomo. Entrambi hanno sottolineato l’alta adesione allo sciopero, che comunque non ha bloccato le attività, ricordando che anche lavoratori di altre sigle hanno manifestato e che hanno espresso solidarietà anche sigle della sinistra Cgil.
Solidarietà e presenze al sit-in organizzato stamattina davanti al gate portuale, anche dai rappresentati dell'Usb Porti, Rifondazione Comunista, Orsa Nazionale, Comitati Civici, Movimenti ed associazioni del territorio regionale, amministrazioni comunali e tra questi il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio e l’assessore cinquefrondese Giada Porretta. Due le richieste dell'Orsa: il reintegro di Macrì e il riconoscimento delle rappresentanze del sindacalismo autonomo nelle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. Tra coloro che hanno aderito allo sciopero anche rappresentanti della Sinistra di base della Cgil Calabria. Le attività portuali sono comunque proseguite senza intoppi.