L’intervista

William Gatto, artista del turismo di qualità: «Contaminazioni e diversità culturali sono la ricchezza della Calabria»

Cantastorie, guida, tour leader, attore, così spiega la sua idea per salvare la nostra regione dal declino: «Troppi si improvvisano professionisti, servono percorsi graduali e maggiore coordinamento»

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di Franco Laratta
30 agosto 2023
08:00
William Gatto nelle sue molteplici vesti
William Gatto nelle sue molteplici vesti

Ma come va il turismo in Calabria? Se lo stanno chiedendo in tanti. E la risposta è una sola: va male, è una stagione tutta da dimenticare. La Calabria ha bisogno di diventare una terra dove si fa turismo tutto l’anno, con un’offerta di qualità, con servizi efficienti, un’accoglienza di qualità, professionale. E poi i prezzi, che vanno contenuti. Ma soprattutto, la Calabria ha bisogno assolutamente di uscire dall’approssimazione e dall’improvvisazione, che rappresentano una palla al piede per le potenzialità e la bellezza di questa nostra terra.

William Gatto è l’esatto opposto di un operatore del turismo improvvisato e inesperto, cioè di uno che si arrangia. Perché lui è un cantastorie, guida turistica, tour leader, attore, project-manager di turismo culturale e sostenibile. Lo cerchi? Lo vuoi vedere e sentire mentre guida le comitive di turisti da una parte all’altra della Calabria? Eccolo in scena con Ulisse a mare, San Francesco di Paola, Gioacchino da Fiore, il pirata Barbarossa. E molto, molto di più.


Ma quindi chi è William Gatto? Lui non ha dubbi: «Un viaggiatore». A livello professionale è una persona che si occupa di turismo culturale tramite il racconto teatrale. Dopo esperienze universitarie collaborative alla sezione didattica dei corsi di Economia dell'ambiente ed Economia del turismo del Duegest all'Unical, crea una associazione culturale, "La città del Sole".

Lo incontro per un caffè. E subito il discorso va nel verso giusto giusto.

Ti sei inventato di tutto. Giusto qualche giorno fa eri in navigazione con il barone cantastorie Sir William, sui laghi di Sibari. Quanto è importante far conoscere la storia e le leggende della Calabria?
«Fondamentale per fare capire l'importanza che i nostri luoghi hanno avuto nel corso del tempo e la ricchezza naturale di un patrimonio incommensurabile, in primis ai calabresi che debbono prendere consapevolezza della bellezza dei luoghi in cui vivono per rispettarli e conservarli al meglio, per le generazioni future, e poi ai viaggiatori e turisti di ogni dove che potrebbero cambiare le sorti del nostro futuro sostenibile».

Ma forse ci troviamo davanti al solito ciarlatano che si inventa le storie e racconta frottole?
«No, non sono un ciarlatano direi, altrimenti non potrei guardarmi allo specchio. La mia è usa formazione continua. È proprio vero. Gli esami non finiscono mai. Ho sempre avuto la passione della storia, della letteratura, del cinema e del teatro fin da piccolo. Dopo una laurea alla facoltà di Economia all'Unical ho realizzato tutto quello che volevo fare. Ho seguito nel corso della mia formazione dei corsi da autodidatta alla Facoltà di lettere e filosofia e conseguito master anche all'estero in Ambiente e Turismo».

La tua passione è anche il teatro.
«Ho seguito negli anni diversi laboratori teatrali, tenuti da professionisti non solo italiani, cinematografici e di dizione oltre alla lettura di diverse centinaia di libri storici e di filosofia sulla Calabria che fanno parte del patrimonio librario della nostra associazione».

Il turismo in Calabria sta cambiando.
«C’è maggiore consapevolezza che il settore rappresenti una risorsa imprescindibile da cui passa il rilancio dell'economia regionale».

Eppure dovremmo organizzarci meglio. Perché spesso l’offerta turistica è confusa e contraddittoria. C’è troppa confusione e scarsa professionalità.
«Questo perché ci si improvvisa professionisti. E non si compiono dei percorsi graduali. Si vogliono ottenere subito risultati... e c’è poco coordinamento».

Il turismo straniero sta tornando in Calabria. Alla vigilia di Ferragosto eri a Crotone con i croceristi americani Viking.
«Vero. Il turismo con le navi da crociera a Crotone è in crescita esponenziale. Si è avuto negli ultimi anni un incremento di croceristi americani con le navi Viking che gradiscono molto lo scalo pitagorico ed il nostro itinerario teatrale. In più credo che oltre ai soliti tedeschi che scelgono la perla della Calabria come destinazione turistica e turisti di ogni dove che vanno a visitare i Bronzi di Riace, è da tenere in seria considerazione il turismo delle radici degli italo-americani che vengono a vedere i luoghi dove hanno vissuto i loro avi».

Noi abbiamo bisogno di offrire qualità. La nostra offerta deve essere sempre più interessante. Ad esempio qualche giorno fa eri allo spettacolo teatrale itinerante "Magiche porte" a cura del Parco Tommaso Campanella nel Museo Porte Narranti di San Benedetto Ullano (Cs).
«Naturalmente offrire qualità permette di collocarsi bene sul mercato turistico. La nostra terra è ricca di diversità culturali e contaminazioni. Le minoranze linguistiche, nello specifico, possono rappresentare un attrattore culturale importante. Rappresentare degli spettacoli teatrali itineranti sulla storia, i miti e i riti di tradizioni religiose, antropologiche e popolari del mondo arbereshe, e non solo, penso agli occitani di Guardia o al griko dei tempi di Omero che ancora oggi si parla a Gallicianò, possa essere un fattore di sviluppo di questi territori».

Sei anche attore, sei stato nel cast di film e opere teatrali. Un artista sempre più completo.
«Sì, nel corso degli anni ho avuto diverse esperienze cinematografiche e teatrali. Ultimamente ho girato un telefilm per ragazzi nella serie tv "Summer Edition"  che va in onda su Delta Tv canale di Sky, e ho girato nel ruolo del padre di Gioacchino da Fiore il film di Jordan River dalle grandi aspettative, dalla alta qualità di risoluzione, girato in 12 k, con un cast internazionale che andrà in onda nei cinema di tutto il mondo. È "Il Monaco che vinse l'Apocalisse", sulla vita dell’Abate florense».

Sei stato il protagonista di "Brettia, genesi di un mito" uno spettacolo teatrale interessante, in un tempo sospeso tra storia e leggenda. A Brettia dobbiamo la nascita della città di Cosenza, ma Cosenza l'ha dimenticata al punto da dubitare che sia realmente esistita.
«Si ho interpretato Platone nello spettacolo di Ida Murianni. Personaggio realmente esistito che ha fondato la città di Cosenza, un mito da fare conoscere necessariamente non solo ai cosentini in quanto poche sono le città che hanno un mito di fondazione al femminile».

William, lo avrete inquadrato subito, è un personaggio importante per il turismo calabrese. Artefice e presidente del Parco Tommaso Campanella dal 2001, ha messo in scena il suo amore per la città di Cosenza e la Calabria  attraverso "I viaggi emozionali". Degli spettacoli teatrali itineranti in cui un cantastorie ed una serie di attori, artisti, musicisti in costume d'epoca raccontano i luoghi di ispirazione poetica di autori, personaggi storici, filosofi e religiosi.

Il turismo in Calabria si salva solo se esce dall’improvvisazione, dalla confusione in cui vive da anni, dal caos degli eventi che si sovrappongono e molto spesso si scontrano. E purtroppo si distinguono per la loro perfetta inutilità.

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