Il gabinetto di sicurezza di Israele ha approvato all'unanimità il piano di espansione dell'offensiva militare nella Striscia di Gaza. Lo ha confermato un funzionario israeliano al Times of Israel precisando che il piano sarà attuato solo dopo la visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella regione la prossima settimana. Fino ad allora, ha spiegato la fonte, si cercherà di raggiungere un accordo con Hamas su un cessate il fuoco e sugli ostaggi.

Secondo quanto ha dichiarato una fonte del governo israeliano citata dal Times of Israel, il piano, presentato dal capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, prevede «la conquista di Gaza» e il «mantenimento dei territori». Si prevede quindi che l'esercito israeliano prenda il controllo del territorio a Gaza, sposti la popolazione civile verso sud, attacchi Hamas e impedisca al gruppo terroristico di prendere il controllo degli aiuti umanitari.

Il gabinetto di sicurezza ha approvato un piano per riprendere le consegne di aiuti a Gaza, rivedendone al contempo il meccanismo al fine di ridurre il rischio che arrivino a Hamas. Il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir è stato l'unico a votare contro il piano, che verrà attuato quando la situazione a Gaza lo richiederà.

La parole di Netanyahu

L'operazione militare che punta a sconfiggere Hamas nella Striscia, nel caso falliscano i negoziati sugli ostaggi, sarà «intensa» e la popolazione dell'enclave palestinese «sarà spostata per la sua stessa protezione», ha intanto dichiarato in un video postato sul suo account X il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, senza specificare quanto territorio dell'enclave sarà occupato nell'ambito della nuova offensiva delle Idf. Netanyahu ha aggiunto che i soldati israeliani non entreranno a Gaza per condurre raid e poi ritirarsi. «L'intenzione è l'opposto», ha precisato.

L'offensiva pianificata dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza «includerà un attacco su vasta scala e lo spostamento della maggior parte della popolazione» dell'enclave palestinese «per proteggerla in un'area sterile, lontano da Hamas», quanto ha poi affermato il portavoce delle forze israeliane Effie Defrin, in una dichiarazione dal confine con la Striscia riportata dal Times of Israel in cui parla di un «piano organizzato» e afferma che «stiamo passando a una fase nuova e intensificata» nell'enclave palestinese teatro delle operazioni militari israeliane dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele.

Lo scopo aggiunge, «è il ritorno dei nostri ostaggi e la sconfitta del dominio di Hamas, due obiettivi congiunti». Il portavoce accusa Hamas di continuare a "non volere" un accordo sugli ostaggi trattenuti a Gaza.

La "finestra” per l'accordo su tregua e ostaggi

Israele «concederà una finestra» per un accordo sugli ostaggi e tregua durante la visita del presidente degli Stati Uniti, ha intanto annunciato un alto funzionario della sicurezza. «Lo schieramento delle forze prima dell'inizio della manovra concederà una finestra di opportunità fino alla fine della visita del presidente degli Stati Uniti nella regione per portare a termine un accordo sugli ostaggi», ha affermato il funzionario israeliano. Trump visiterà l'Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti dal 13 al 15 maggio.

Onu, il segretario generale Guterres: «Allarmato»

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è intanto detto «allarmato» dal piano adottato dal gabinetto di sicurezza israeliano, ha spiegato un suo portavoce.

«È allarmato da queste notizie di piani israeliani per ampliare le operazioni di terra e prolungare la presenza militare a Gaza», ha affermato il portavoce Farhan Haq. «Questo porterà inevitabilmente a un numero incalcolabile di altri civili uccisi e all'ulteriore distruzione di Gaza», ha aggiunto, sottolineando che «Gaza è e deve rimanere parte integrante di un futuro stato palestinese».

Centinaia in protesta a Gerusalemme contro Netanyahu

Continuano intanto le proteste in Israele. Centinaia di persone, che contestano il governo del premier Benjamin Netanyahu, si sono radunate per un sit-in di fronte agli uffici del primo ministro a Gerusalemme. Lo riferisce il giornale israeliano Haaretz, aggiungendo che la polizia è poi intervenuta per sgomberare i manifestanti. Una persona è stata fermata. I dimostranti, spiega il giornale, si sono così messi in marcia in direzione della Knesset.