Voce affaticata

«Non sto bene», preoccupazione per la salute del Papa che non riesce a leggere la lettera ai rabbini europei

Secondo il Vaticano si tratterebbe di uno stato influenzale, ma restano i timori per le sue condizioni fisiche già precarie. Nel testo il pontefice faceva riferimento alla guerra israelo-palestinese: «Ancora una volta la violenza è divampata in quella terra benedetta dall'Altissimo»

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6 novembre 2023
11:59
Il papa Francesco in una immagine di archivio (Foto:Ansa)
Il papa Francesco in una immagine di archivio (Foto:Ansa)

«Io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso, ma darlo a voi», ha detto stamattina il papa Francesco, durante un incontro con una delegazione di rabbini europei, dopo averli salutato con voce affaticata nella prima udienza in sala stampa vaticana. 

Durante l'incontro con il gruppo della "Piccola casa della misericordia" di Gela, Papa Francesco ha voluto consegnare il suo discorso per scritto ai presenti e ha aggiunto alcune considerazioni spontanee. Tuttavia, la preoccupazione iniziale ha ceduto il passo al sollievo. Il Vaticano ha successivamente rilasciato una nota, attraverso il portavoce Matteo Bruni, che spiegava il motivo del malessere: «Papa Francesco ha semplicemente un lieve raffreddore dovuto a una giornata intensa di udienze. Il desiderio di salutare personalmente i rabbini europei l'ha spinto a consegnare il discorso. Per il resto, le attività del papa continuano senza intoppi».


Francesco ha oggi una fitta agenda di incontri a livello personale e udienze pubbliche. Nel pomeriggio è anche previsto l'incontro, in Aula Paolo VI, con settemila bambini provenienti da tutto il mondo.

 «Il dialogo porta alla pace e non la vendetta»

Nel suo discorso consegnato ai rabbini, il pontefice ha fatto riferimenti alla guerra israelo-palestinese.  «La Parola di Dio orienta i nostri passi proprio alla ricerca del prossimo, all'accoglienza, alla pazienza; non certo al brusco impeto della vendetta e alla follia dell'odio bellico. Quanto è dunque importante, per noi credenti, essere testimoni di dialogo», ha scritto. «Non le armi, non il terrorismo, non la guerra, ma la compassione, la giustizia e il dialogo sono i mezzi adeguati per edificare la pace», ha aggiunto.

Il papa ha condannato anche le manifestazioni antisemite riesplose in seguito al conflitto in Medio Oriente. «Ancora una volta la violenza e la guerra sono divampate in quella Terra che, benedetta dall'Altissimo, sembra continuamente avversata dalle bassezze dell'odio e dal rumore funesto delle armi. E preoccupa il diffondersi di manifestazioni antisemite, che fermamente condanno».

Prima dell’estate, il papa era stato ricoverato due volte, a fine marzo per «una polmonite acuta e forte nella parte bassa dei polmoni», e il 7 giugno per una «laparotomia e plastica della parete addominale con protesi», la rimozione di un’ernia che si era formata sulla cicatrice di un intervento precedente.

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