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di Monica La Torre
15 novembre 2023
20:55

I riconoscimentiGuida Michelin, la Calabria perde una stella ma conferma 6 ristoranti e ne conquista due verdi

L'uscita del manuale enogastronomico 2024 registra lo stato di salute dell'alta cucina. Vola il Sud, ma sotto Cosenza si registra una frenata. Ecco i locali calabresi

Food

Un'edizione ricca di sorprese, la 69esima presentazione italiana della guida Michelin, la bibbia enogastronomica più seguita, attesa e temuta del mondo. Tenutasi il 14 novembre scorso al Teatro Grande di Brescia, sul limitare della Franciacorta, la cerimonia "Star Revelation Italia" ha coinciso con la notte degli Oscar della cucina, svelando  nomi dei 395 stellati sparsi dalle Alpi alla Sicilia. E se in generale il Sud guadagna posizioni su un Nord “rilassato”, con il Piemonte che scende dal podio, vola la Campania, seconda in assoluto per numeri e qualità. La sorpresa, certamente è costituita dalla piccola e verdissima Umbria, che risulta regione rivelazione con ben tre nuovi stellati.

 

Oro alla Lombardia, con 60 ristoranti (3 tre Stelle, 6 due Stelle, 51 una Stella). Segue appunto la Campania dei 51 ristoranti: 1 tre Stelle, 8 due Stelle, 42 una Stella. Bronzo alla Toscana, 41: 1 tre Stelle,5 due Stelle,35 una Stella. Altri i numeri per la Calabria, che pur rimanendo regione di straordinari e luminosissimi talenti, molti dei quali in odore di seconda, nel 2024 perde una stella ionica, passando da sette a sei ristoranti insigniti dell'ambitissimo trofeo.

 

Se difatti nel 2023 ad aggiudicarsi il riconoscimento erano stati Dattilo a Strongoli, Qafiz a Santa Cristina d’Aspromonte, Hyle a San Giovanni in Fiore, Gambero Rosso a Marina di Gioiosa Ionica, Luigi Lepore a Lamezia Terme, Pietramare Natural Food a Isola di Capo Rizzuto e Abbruzzino a Catanzaro, nel 2024 si confermano tutti tranne il crotonese, che speriamo di tornare a vedere presto sulla “rossa”.

 

Ci consoliamo con l'arrivo di due delle tredici stelle verdi assegnate in Italia, che vanno a Strongoli - Dattilo di Caterina Ceraudo – ed in Sila – Hyle di Antonio Biafora. Nata nel 2020, la stella verde è una nuova distinzione che premia i ristoranti particolarmente impegnati in una cucina sostenibile e che si distinguono per metodo, filosofia, stagionalità.

 

Di seguito, tutti i golden boys dela ristorazione regionale, con le motivazioni del loro riconoscimento.

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Dattilo a Strongoli

Il locale si trova in Contrada Dattilo. «In un mondo come quello dell’alta cucina che vede una preponderanza di figure maschili, Caterina Ceraudo è una voce fuori dal coro autorevole e di grande personalità. (…) la cucina di Caterina che, pur attingendo alle tipicità locali, è moderna e creativa, ma senza eccessi»

E ancora, le motivazioni per la Stella Verde: «La famiglia Ceraudo è da sempre paladina di una produzione ecosostenibile e l’azienda agricola di proprietà fornisce gran parte del fabbisogno del ristorante, la cui cucina non è che un riflesso della bellezza e della biodiversità di questo territorio. Sono al 100% indipendenti a livello energetico grazie all'impianto fotovoltaico».

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