Il messaggio

Morte Napolitano, Tassone: «Visioni contrapposte ma c’era la politica, oggi non ci sono idee»

Il segretario del Nuovo Cdu condanna il «livore» con cui alcuni avrebbero commentato il passato politico dell'ex Capo dello Stato: «All'avversario che scompare va il rispetto sempre». Sulla visita del papa alla camera ardente: «Messaggio di carità che resterà nella storia»

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di Redazione
25 settembre 2023
11:24
Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano

«Erano trascorse poche ore dalla morte di Giorgio Napolitano che i commentatori più accreditati del giornalismo ne hanno ricordato il passato politico con puntigliosità e livore. La fede giovanile fascista, l'ideologia comunista, il culto di Stalin, la giustificazione dell'invasione dell'Ungheria con il corollario di tanti aneliti di libertà soffocati. Tutto vero anche se poi vi è stata da parte di Napolitano una revisione». È quanto afferma, in una nota, Mario Tassone, segretario nazionale del Nuovo Cdu, più volte parlamentare e sottosegretario di Stato. 

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«Napolitano è stato un militante, un dirigente politico - aggiunge Tassone - che sosteneva idee sbagliate a cui altri giustamente si opponevano. La Dc e i partiti democratici salvaguardarono le conquistate libertà. Erano a confronto visioni contrapposte e alternative: c'era la politica, c'erano i partiti. Oggi non ci sono visioni a confronto perché non ci sono idee. L'ho sempre detto: ho nostalgia di quei tempi, quando ci confrontavamo e ci scontravamo con i comunisti e non solo. Oggi non c'è materia del contendere». 


Per Tassone «Napolitano è stato un dirigente politico. All'avversario che scompare va il rispetto sempre, soprattutto nel deserto di oggi. Eppure in questo Paese vi sono state tante devianze: democristiani che sono transitati nel Pd, un derivato post comunista, e acrobati che hanno successo perché lo spettacolo… è gratis. Ma la cosa più grave è che è in atto un disegno eversivo riguardante la forma di Stato ,di governo e L'Unità del Paese. Il comunismo di Napolitano è stato sconfitto, mentre oggi c'è l'insano progetto di cancellare la Costituzione del 1948». 

«Il Santo Padre è andato, a sorpresa al Senato, alla camera ardente di Giorgio Napolitano. Un gesto che non ha precedenti. Una bella e grande pagina di storia - sostiene ancora l'ex sottosegretario -. Un messaggio di carità che rimarrà nella memoria dell'umanità. L'amore e la fede portano la luce e spazzano via le ombre della ipocrisia. Papa Francesco ha portato questa luce di carità e di fede nella camera ardente di Napolitano, ma in quella camera c'era il mondo intero».

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