Consiglio regionale

Consorzio di bonifica unico, ecco la riforma che divide la politica e su cui Occhiuto si gioca tutto

Nascerà un unico ente di servizio e saranno messi in liquidazione gli undici esistenti e sostituiti dai comprensori. I 42 delegati del Consiglio saranno eletti in tre collegi elettorali. La proposta arriverà in aula il prossimo 3 agosto (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Claudio Labate
31 luglio 2023
11:42
Occhiuto in Consiglio regionale (foto di repertorio)
Occhiuto in Consiglio regionale (foto di repertorio)

Regolare l'esercizio delle funzioni in materia di bonifica e di irrigazione, finalizzate anche alla sicurezza idraulica e alla tutela e valorizzazione del territorio rurale. Questa la mission del governo regionale con riferimento alla nuova disciplina dei Consorzi di Bonifica. Una riforma annunciata da tempo, e oggetto di dibattito anche accesso tra tutti gli attori interessati, compresa la politica, tanto che il presidente Roberto Occhiuto ha già annunciato di voler porre la fiducia sulla proposta confezionata e depositata in Consiglio dalla giunta regionale. Basti pensare che sulla riforma ci aveva lungamente lavorato la presidente della sesta commissione Agricoltura Katya Gentile con il supporto anche della Terza Commissione Sanità guidata oggi da Pasqualina Straface. La proposta arriverà in aula il prossimo 3 agosto con passaggio in Sesta oggi e nei prossimi giorni probabilmente in Seconda. Per la sua approvazione serviranno 21 voti favorevoli, vale a dire l’intera maggioranza di centrodestra, ed è per questo che Occhiuto ha parlato di fiducia.

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D’altra parte la legge regionale che attualmente disciplina i Consorzi di bonifica è la n. 11 del 2003 che prevede 11 comprensori corrispondenti agli 11 consorzi esistenti. Una legge che ha subito nel tempo alcune piccole modifiche, ma che oggi appare inadeguato.
«L'attuale condizione dei consorzi – scrive la giunta - ne limita drasticamente la capacità d'intervento e l'efficienza. La frammentazione, le molteplici criticità gestionali, l'inefficienza di una rete irrigua ormai obsoleta e le difficoltà nell'impostare una programmazione a lungo termine stanno, in concreto, compromettendo la capacità di erogazione dei servizi d'istituto».
Le problematiche individuate vanno naturalmente dagli squilibri economico finanziari alla cronica difficoltà nel reperimento di risorse – in particolare nella riscossione delle quote consortili – che si sono appalesate in occasione della partecipazione a bandi ed avvisi, determinando difficoltà di accedere a fonti di finanziamento per interventi infrastrutturali. Ecco perché la riforma viene considerata indispensabile.


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La nascita del Consorzio unico

E la novità è rappresentata proprio dalla nuova articolazione dettata dalla riforma che a fronte degli undici Consorzi di bonifica, prevede la costituzione di un solo Consorzio, articolato in undici comprensori di bonifica corrispondenti ai territori degli attuali consorzi che vengono contestualmente soppressi e messi in liquidazione.
Da quel momento, senza soluzione di continuità nell'esercizio della funzione consortile, il Consorzio di bonifica della Calabria assume i compiti di servizio pubblico di bonifica già affidati ai consorzi soppressi, in tutti i comprensori di bonifica.
Il presidente della Giunta regionale, su proposta dell'assessore competente in materia di agricoltura, nomina un commissario liquidatore per ogni Consorzio di bonifica, determinando la durata degli incarichi non superiore a dodici mesi, prorogabili per motivate ragioni massimo per altri dodici mesi, nonché il compenso a carico dei rispettivi Consorzi, che non può comunque superare quello annualmente previsto per il presidente dei Consorzi.
Entro la fine dell’anno il commissario, tra le altre cose, dovrà provvedere all’approvazione dello Statuto, a determinare il fabbisogno di personale e a stilare il Bilancio di previsione per l’anno successivo. 
Approvato lo Statuto, entro sessanta giorni si potranno indire le elezioni per il Consiglio dei delegati.

Gli organi del Consorzio unico

Il disegno di legge è articolato in quattro Capi per complessivi 39 articoli che prevedono nuovi organi per la governance del Consorzio unico, individuati nel Consiglio dei delegati – 42 membri, 27 dei quali eletti dai consorziati, 3 nominati dal Consiglio regionale, 2 dal presidente della giunta regionale in accordo con l’assessore all’Agricoltura, 7 sindaci scelti dal Consiglio delle Autonomie locali e 3 rappresentanti delle sigle sindacali (senza diritto di voto) - l’ufficio di presidenza e il revisore dei conti che resteranno in carica per tre anni.

Il sistema elettorale previsto dall’art. 15 garantisce la rappresentanza delle varie aree della Calabria con la individuazione di tre collegi elettorali, nord, centro e sud, corrispondenti alla provincia di Cosenza, alle province di Catanzaro e Crotone e alla Città metropolitana di Reggio Calabria e provincia di Vibo Valentia.

Il Consiglio dei delegati, quale organo rappresentativo dei consorziati, approva gli atti fondamentali del Consorzio e ha anche compiti di vigilanza sull'Ufficio di Presidenza che ha compiti di sovraintendenza e di indirizzo per l'organizzazione e gestione complessiva del Consorzio. Al Revisore dei conti, competono le funzioni proprie di tale figura relative alla verifica della regolarità della gestione e corretta applicazione delle norme di amministrazione, di contabilità e fiscali.

La direzione della struttura operativa e tecnico amministrativa del Consorzio è affidata a un direttore generale nominato dal presidente, d'intesa con il presidente della Regione, nell'ambito di una procedura pubblica e sulla base di una rosa di tre candidati individuati dal presidente del Consorzio.

Le competenze della Regione

È il Capo III della legge a stabilire le funzioni di competenza della Regione tra cui quelle di vigilanza e controllo. Il dipartimento competente in materia di agricoltura, oltre ad essere titolare di poteri sostitutivi per le ipotesi di inadempimento a disposizioni previste dalla presente legge o dallo Statuto, svolge le funzioni di vigilanza e controllo sul Consorzio, effettuando il controllo successivo di legittimità sulle deliberazioni del Consorzio.
Compete anche alla Regione anche l'approvazione del Piano triennale delle attività di bonifica, di irrigazione e di tutela del territorio rurale e del piano triennale delle opere di bonifica di irrigazione che definiscono il quadro generale, le criticità e le prospettive di sviluppo del sistema di bonifica e di irrigazione del territorio rurale calabrese, l'indicazione dei principali interventi da realizzare, specificandone tempi ed entità delle risorse occorrenti.

Le risorse

Per sostenere la fase di avvio è stato previsto per il 2023 un fondo da due milioni di euro e per gli anni successivi un contributo onnicomprensivo nel limite massimo di 7 milioni per il 2024 e di 5 milioni per il 2025.

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