Palazzo Campanella

Da Azienda Zero a Sacal, una nuova legge omnibus bussa alla porta del Consiglio regionale

La proposta a firma Straface (FI) contiene numerose modifiche a vecchi e nuovi testi normativi. Stop anche alle misure straordinarie per le concessioni balneari e alla “rigenerazione urbana” 

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di Claudio Labate
20 ottobre 2022
06:30

Una nuova legge omnibus è pronta per essere varata dal Consiglio regionale, con il conseguente carico di polemiche che ne seguiranno. Si tratta di un provvedimento, inserito all’ordine del giorno dell’Assemblea convocata per oggi alle 14:30 dal presidente Filippo Mancuso, che porta la firma della pasionaria azzurra Pasqualina Straface e che contiene tutta una serie di provvedimenti, alcuni dei quali hanno già ottenuto il parere delle Commissioni competenti.

Quella di inserire all’ordine del giorno dei provvedimenti, contenitori delle più disparate leggi, è un vizietto che la maggioranza non sembra abbia voglia di levarsi. Quando per la “necessità” di andare spediti, e quando per provvedimenti in scadenza, il centrodestra ha mandato su tutte le furie, già in diverse occasioni, l’opposizione che ha accusato il centrodestra di ammazzare il dibattito e di esautorare il Consiglio delle sue prerogative.


Nelle “Modifiche alle leggi regionali 43/2021, 16/2022, 11/2004, 24/2008, 23/2022, 29/2022 e 30/2022. Abrogazione delle leggi regionali 8/2022 e 31/2022”, trova spazio «l’esigenza di apportare modifiche a leggi regionali, in virtù di impegni istituzionalmente assunti dal Presidente della giunta regionale con il Governo, in attuazione del principio di leale collaborazione». Quindi norme che riguardano, tra gli altri, il limite massimo di spesa relativo all’acquisto di azioni della Società Sacal S.p.A., in mano al socio privato; «l’individuazione» e non più la «nomina» dei consulenti esperti di sanità per il Commissario ad acta insieme alla natura di Azienda Zero che resterà dotata di autonomia imprenditoriale e gestionale ma non più “tecnica e contabile”; le norme sugli accreditamenti delle strutture sanitarie; le modifiche alla legge in materia di vincolo idrogeologico; ma anche l’abrogazione di due recenti leggi: la n°8 del 2022, sulle Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo, e la n°31 di agosto scorso, relativa alla rigenerazione urbana e territoriale, la riqualificazione e il riuso.

In particolare - fanno sapere dal centrodestra - la legge regionale n° 8 assume i connotati di una sorta di abrogazione tecnica, in esecuzione di «impegni istituzionalmente assunti nell’ambito della leale collaborazione tra lo Stato e la Regione». In altre parole, al fine di evitarne l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale. La norma che si intende abrogare, per capirci qualcosa in più, prevedeva la proroga per la stagione balneare 2022 delle misure straordinarie dell’emergenza covid nella gestione delle concessioni balneari.

Per quanto riguarda la legge regionale n° 31 - il cui articolo art. 1 detta norme di Interpretazione autentica dell'articolo 14, comma 1, della legge regionale 25/2022 (Norme per la rigenerazione urbana e territoriale, la riqualificazione e il riuso) - l’abrogazione nasce dalla necessità di una completa revisione della predetta legge regionale n° 25, in esito al disposto tavolo tecnico con il Governo, ai fini del suo adeguamento ai rilievi mossi dai ministeri competenti, per evitarne l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale.

La norma di cui all’articolo 1 della legge n° 31, d’altra parte, era stata inserita medio tempore ed in sede di contraddittorio i competenti ministeri ne hanno chiesto l’immediata abrogazione, dal momento che afferisce ad una norma che sarà oggetto di modifica. Il tavolo tecnico, assicurano dalla maggioranza, ha quasi completato le proprie attività ed a breve sarà proposto il nuovo disegno di legge di modifica della legge regionale n° 25.

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