Il nome sul tavolo è sempre lo stesso, quello del vicesindaco Francesco Caruso. Ma per l’ufficialità bisognerà attendere ancora qualche giorno, il tempo di appianare i conflitti insorti tra Fratelli d’Italia e Forza Italia sugli equilibri da mantenere all’interno della coalizione.

Il cambio di casacca

Caruso è in procinto di transitare dall’aggregazione berlusconiana a quella di Giorgia Meloni, in nome della storica militanza del papà Roberto Caruso, amministratore e deputato sotto le insegne del Movimento Sociale e di Alleanza Nazionale. In questo modo, almeno formalmente, sarà rispettato il criterio adottato in seno alla coalizione di centrodestra, in base al quale la guida di Palazzo dei Bruzi spetta al partito di Via della Scrofa. Con buona pace di Fausto Orsomarso che anche recentemente, non ha perso l’occasione per rilanciare la sua di proposta, quella di candidare l’ex dirigente regionale al Bilancio dell'era Scopelliti, Pietro Manna.

Candidato a tutti i costi

Proposta subito rispedita al mittente dal gruppo politico vicino a Mario Occhiuto, dietro la minaccia di rompere il patto e di procedere in autonomia alla scalata di Palazzo dei Bruzi, nella convinzione di avere i numeri per vincere con o senza i meloniani in carrozza. Non proprio un ultimatum, ma la sostanza non cambia: l'unico candidato possibile è Francesco Caruso. L'alternativa è andare divisi e contare i voti alla fine.

Il derby socialista

Ma anche nel centro sinistra la situazione è particolarmente ingarbugliata. Mentre il Pd tergiversa, decolla il derby socialista tra Franz Caruso, sostenuto dal Psi e da altri cartelli civici, e Giacomo Mancini, per il quale hanno sottoscritto un appello numerose associazioni, impegnate nella definizione di una Piattaforma Riformista. L'ex parlamentare già nel 2006 aveva corso per la guida del Comune praticamente in solitudine, riuscendo tuttavia ad ottenere un ragguardevole trenta percento dei consensi. Oggi questo percorso trova invece la condivisione di importanti settori del Partito Democratico ma anche della sinistra tradizionale e potrebbe pure allargarsi a quei nuclei vicini alle posizioni del leader di Buongiorno Cosenza, Sergio Nucci, ed a quelli che hanno in passato sostenuto Enzo Paolini.

Il peso dei Cinquestelle

Inoltre, alla luce delle pregresse esperienze parlamentari, Giacomo Mancini potrebbe superare pure le perplessità dei Cinquestelle il cui peso, alla luce delle ultime esperienze amministrative, è comunque relativo, avendo ottenuto al conteggio delle schede, risultati deludenti tali da non riuscire ad eleggere neppure un consigliere.