Consiglio regionale

La (nuova) legge sul gioco d’azzardo non c’è più: molte sale slot saranno costrette a chiudere

La maggioranza si arrende. Entro la fine dell'anno sarà presentato un nuovo testo con l'obiettivo di mitigare le regole più rigide su orari e distanza obbligatoria da scuole e luoghi di culto. Lo Schiavo lascia il movimento di de Magistris ed entra nel Gruppo misto

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di Claudio Labate
12 dicembre 2022
16:13

La legge che disciplina il gioco d’azzardo non c’è più, ma la questione politica rimane all’ordine del giorno della maggioranza. La tanto attesa riunione di maggioranza per decidere i destini della proposta di modifica che ha sollevato un polverone nella società civile, nella politica e nella Conferenza dei vescovi, ha confermato il ritiro delle firme da parte dei capigruppo del centrodestra (Simona Loizzo, per la Lega si era già defilata nei giorni scorsi) che si traduce nel ritiro della proposta di legge. Ipotesi anticipata ieri da LaC News24.

Chi c’era descrive un clima teso, che non fa altro che indirizzare tutti i malumori nei confronti del presidente Roberto Occhiuto, accusato di lasciare in capo al Consiglio e quindi alla sua maggioranza, le patate bollenti che pure fino a ora non sono mancate.
«Atteso il ritiro delle firme e la richiesta di audizione del presidente dell’Anci calabrese, rimandiamo il provvedimento in Commissione Affari istituzionali, già da calendarizzare la prossima settimana».


Il presidente dell’Assemblea Filippo Mancuso ha però inteso, preliminarmente, offrire all’assemblea una riflessione sul crescente numero di sbarchi di migranti, che ha visto 17mila arrivi sulle nostre coste in questo 2022. Per il Presidente, che aveva già in settimana posto l’accento sul fenomeno, c’è bisogno di più Europa nella gestione degli sbarchi, per non lasciare da soli i Comuni.

Muraca al posto di Irto, Mannarino subentra di Orsomarso

Al primo punto all’ordine del giorno c’è però la surroga di Nicola Irto, approdato in Senato. Al suo posto la “classifica” dei non eletti dem dà l’ingresso di Giovanni Muraca, ex assessore ai Lavori pubblici della giunta comunale reggina guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà. Come quest’ultimo, anche Muraca è stato sospeso per la condanna rimediata in primo e secondo grado nell’ambito del processo “Miramare”. Ergo, rimane sospeso, e dovrà cedere il passo ad Antonio Billari, entrato in Consiglio già la scorsa legislatura in quota Democratici e progressisti. Non prima però della comunicazione ufficiale che arriverà a giorni a Palazzo Campanella.

L’aula vota subito dopo anche la presa d’atto delle dimissioni di Fausto Orsomarso da consigliere regionale in quota FdI e la contestuale sostituzione. L’ormai ex assessore al turismo è stato surrogato dalla prima dei non eletti Sabrina Mannarino, avvocato penalista del foro di Paola, già pronta a sedere sugli scranni di Palazzo Campanella già dal giorno dopo l’elezione di Orsomarso al Senato. 

Lo Schiavo al Misto

L’altra novità a Palazzo Campanella è rappresentata dalla volontà di defilarsi dal gruppo “de Magistris presidente” da parte di Antonio Lo Schiavo. Il notaio vibonese ha annunciato di voler creare una componente politica a sè stante – Liberamente progressisti – e di aderire da oggi al Gruppo Misto, guidato dalla leader dell’opposizione del centrosinistra tradizionale Amalia Bruni. Per lui una scelta che guarda alla riproposizione del campo largo

«Proveremo a lanciare un dialogo tenendo assieme le forze progressiste calabresi, non logorate dalle vicende del passato. Insieme a movimenti e associazioni porteremo avanti un progetto e una visione alternativa al centrodestra che guida il governo regionale. Vogliamo partire da quello che ci unisce e non da quello che ci divide. Lanceremo un sasso nel centrosinistra calabrese».

Una visione comune che coinvolge in qualche maniera anche il consigliere dem Raffaele Mammoliti, che recentemente aveva aderito all’invito in una sorta di convention di Liberamente progressisti a Vibo.

Da parte sua Ferdinando Laghi, ringrazia l’ormai ex collega, sottolineando la proficua collaborazione dei due che è sfociata anche in un saldo rapporto personale. «Sono certo che il percorso politico fin qui perseguito ci vedrà ancora collaborare».

Contenta di non sentirsi più «sola» è Amalia Bruni che saluta con soddisfazione l’ingresso nel Misto di Lo Schiavo. Da parte sua il capogruppo dem, Domenico Bevacqua, nel dare il benvenuto a Muraca, ha inteso sottolineare positivamente il modus con cui Lo Schiavo ha annunciato il suo passaggio nel nuovo gruppo.

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