Lamezia, il Tar dà ragione al Comune: «Verificare solo i voti contestati»

Per il Tribunale Amministrativo il riconteggio attuato dopo i ricorsi di Zizza, Piccioni e Cristiano è errato. Nuova udienza a settembre e verifiche solo sui rilievi presentati

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di Tiziana Bagnato
30 luglio 2020
11:55

Il Tribunale amministrativo della Calabria accoglie i rilievi del Comune di Lamezia Terme, rappresentato e difeso dagli avvocati Francesco Carnovale Scalzo, Salvatore Leone e Caterina Flora Restuccia, il quale aveva chiesto di verificare che le procedure per il riconteggio delle preferenze relative ai consiglieri comunali espresse durante l’ultima tornata elettorale fossero corrette.

 


A presentare ricorso erano stati i candidati a sindaco Silvio Zizza, Massimo Cristiano e Rosario Piccioni. Per il Tar a dover essere oggetto di verifiche sono solo «le censure indicate nei ricorsi» e non il riconteggio totale di voti così come si stava procedendo a fare.

 

Nell’ordinanza si spiega che «il verificatore deve accertare l’esistenza delle incongruenze e delle discrasie specificamente indicate nei ricorsi sulla base del raffronto fra i verbali, acquisendo le schede solo laddove ciò sia funzionale alle censure formulate, dunque – ad esempio – nelle ipotesi in cui sia stata specificamente dedotta la non corrispondenza tra le schede autenticate e le schede residuate dopo il voto, e non anche al fine del ricalcolo dei voti».

 

Ecco perché gli organi di verifica avranno una proroga per il completamento dei lavori e l’udienza di merito è stata posticipata al 15 dicembre 2020.

Giornalista
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