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Perfidia, alle Europee chi sbaglia è fuori: a destra e sinistra è gara tra leadership

VIDEO | Nuova puntata della trasmissione di Antonella Grippo su LaC Tv. Tra gli ospiti Furgiuele (Lega), Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare), de Magistris (Unione Popolare), lo scrittore Erri De Luca, Borrelli (Alleanza Verdi Sinistra), l'ex magistrato Luca Palamara e il giornalista De Manzoni (La Verità)

 

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di Claudio Labate
16 dicembre 2023
13:40

Dopo la pausa dell’Immacolata, Antonella Grippo torna negli studi di LaC con la solita Perfidia per «smontare l’ennesima balla dell’unità d’intenti nel destra-centro, stante le forti disobbedienze di Matteo Salvini in vista delle europee». Per questa ricca quinta puntata – dal titolo “Manca l’analisi e poi non ho l’elmetto” - del talk più incandescente del piccolo schermo, il solito affollato parterre di politici, firme del giornalismo e della letteratura: in studio, Domenico Furgiuele (Lega) e Francesco Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare) e, collegati, Luigi de Magistris (Unione Popolare), lo scrittore Erri De Luca, Francesco Borrelli (Alleanza Verdi Sinistra), insieme all'ex magistrato Luca Palamara e Massimo De Manzoni de La Verità.

Centrodestra, centrosinistra e l’Europa

Si tratta di «tattica e politica» per il giornalista De Manzoni per acquisire voti e peso facendo le cose che piacciono all’elettorato di riferimento. In tal senso il giornalista de La Verità vede «partita vera» in questa tornata elettorale delle europee: per la prima volta c’è la possibilità di spostare gli equilibri. «Ma Salvini non ha i numeri per spostare tutto a destra, e la Meloni che gioca più dentro i meccanismi potrebbe spostare la politica più a destra, più che l’assetto politico». 


All’attacco del sempre dissacrante Toscano che mostra di non dare credito alle trovate salviniane, risponde il deputato Furgiuele che parla, in riferimento alla reunion di Firenze, di un «percorso che parte da lontano» anche se ammette che sui numeri è tutto da vedere.

Ma la partita europea è aperta, anche nel centrosinistra. Per Luigi de Magistris le europee serviranno per capire di chi è la leadership tra «il nazionalpopolare Conte e la Schlein che non viene percepita ancora come donna di sinistra».

E nel quadro generale, il leader di Unione popolare, intravede più problemi nel centrosinistra che nel centrodestra che «governa male e non perde consenso». Allora, è il centrosinistra incapace di incidere: «La Meloni è più efficace della Schlein, Conte perde il tema del reddito di cittadinanza col passare del tempo, quindi credo che ci sarà ancora un periodo lungo in cui la Meloni dovrà temere di più l’opposizione sociale che secondo me crescerà nel paese».

Per Francesco Borrelli, nel centrosinistra «si marcia disuniti per non colpire» e si finisce per «consegnando ogni giorno di più il paese ad una coalizione più coesa».

La solita analisi schietta sulla “realtà” politica europea, sulle sovrastrutture che influenzano inesorabilmente il nostro paese e sull’atlantismo di Giorgia Meloni, operata da Toscano trova d’accordo de Magistris tanto da far avanzare al leader di Italia sovrana e popolare la proposta di sedersi ad un tavolo per capire se su questi punti possa nascere una collaborazione politica anche in vista delle europee. De Magistris, seppur coi piedi di piombo, non scarta l’idea.

“A schiovere”

Lo scrittore Erri de Luca, in libreria con il suo “A schiovere”, racconta invece la genesi del libro, nato non da un progetto, ma dall’idea di una rubrica per raccontare le parole napoletane, che vengono dall’affezione alla sua lingua madre, il napoletano.

La magistratura “soggetto politico”

Antonella Grippo, prima di “interrogare” Luca Palamara, provoca Borrelli sui temi della giustizia e su quella frase di Crosetto che ha scatenato le polemiche: «Penso metta le mani avanti. È uomo navigato che ben conosce tutti i sistemi, quindi sa bene come muoversi. Credo sia un modo per mettere le mani avanti e lanciare messaggi cifrati. Esattamente in maniera diversa da come penso io la politica».

Per Furgiuele, Crosetto ha solo espresso una opinione rispetto alla storia degli ultimi trent’anni a livello politico e territoriale di una certa magistratura che si impegna che magari indaga ma che riesce a fare anche sfaceli, dal punto di vista politico con atteggiamenti persecutori, ma anche dal punto di vista imprenditoriale e territoriale.

Per Luca Palamara c’è sicuramente un tema, quello della propensione interna alla magistratura di voler assumere il ruolo di soggetto politico e intervenire nelle vicende che in qualche modo riguardano la vita politica del paese.

Grippo riconosce all’ex magistrato Luca Palamara di «aver rovesciato certo immaginario pudico che statuiva essere la magistratura il luogo di tutte le virtù e la politica il luogo di tutte le nefandezze». C’era un dovere di chiarire, per lui, come funzionava «il meccanismo interno alla magistratura, rispetto al quale quel mondo è caratterizzato internamente dal meccanismo correntizio che ancora oggi pervade la vita interna della magistratura come i partiti pervadono la vita della politica italiana. E il Csm riflette più o meno questa situazione».

Ponte: «Le Regioni sapevano»

«Il ponte costerà 12 miliardi di euro, 6 andranno al manufatto e gli altri 6 verranno divisi equamente e ricadranno in opere di strade, autostrade e intermodalità tra Calabria e Sicilia». La linea di Furgiuele è quella del leader del Carroccio: «Dunque, stiamo parlando di 300 milioni al cospetto di 3 miliardi che ricadranno sul territorio e altri 28 miliardi programmati per strade autostrade e ferrovie. Insomma un impegno che le Regioni sapevano ed avevano concordato».

Una “verità” che non lo sottrae all’inginocchiatoio di El diablo. Per il resto e per la puntata integrale basta collegarsi su LaC Play.

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