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Perfidia, in attesa di trovare la strada giusta il centrosinistra prova a rifugiarsi nella piazza

VIDEO | Nell'arena politica di Antonella Grippo non è mancato lo scontro a tratti durissimo anche su Israele e la qualità dell'opposizione in Calabria. La denuncia di Tavernise: «La maggioranza ha bocciato un ordine del giorno sull'escalation criminale nella Sibaritide e sul Tirreno cosentino»
 
 

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di Massimo Clausi
18 novembre 2023
12:00

Datemi una piazza e solleverò il mondo, sembra dire oggi una sinistra in cerca di se stessa. E proprio sulla fenomenologia delle piazze si è incentrata l’ultima, infuocata, puntata di Perfidia.  “Piazze, piazzisti e spiazzati” è il tema della trasmissione che ha visto sfidarsi a duello i consiglieri regionali Giuseppe Graziano e Davide Tavernise e il deputato Nico Stumpo.

La nostra Antonella Grippo ha chiesto ai suoi ospiti se il ritorno delle piazze possa dare vigore al blob a più teste del centrosinistra oppure se avrà lo stesso effetto benefico che ha lo zenzero nel contrastare l’infarto al miocardio. Ciò nonostante la sinistra si contenda le piazze al suo interno, dando vita ad un insolito derby fra centrosinistra e sindacati, fra Schlein e Landini.


Naturalmente molto variegate sono state le risposte. Stumpo ha ammesso che oggi il centrosinistra semplicemente non esiste. Il problema principale è quello di individuare una leadership che metta davanti tutto l’interesse della coalizione e non quello dei singoli partiti. Stumpo è consapevole dello scontro fra Conte che non vuole essere colonizzato dal Pd e la Schlein che detiene la maggioranza relativa dei voti. Eppure, secondo lui, l’intesa non è impossibile come dimostra l’accordo che si è trovato in Sardegna.

Per togliersi dall’angolo dell’”uderismo” a quel punto Giuseppe Graziano, memore di essere un generale, ha attaccato lancia in resta. Ha accusato quelli lì di essere il campo largo dei piazzisti con slogan buoni per ogni occasione, ma senza succo. Ecologismo, politica estera, Medio Oriente sono più le differenze che le affinità secondo Graziano.

Tavernise però dice che le vere contraddizioni sono in Azione, una sorta di Udeur 4.0, che sta un po’ qua un po’ là. A tacere delle contraddizioni di una maggioranza di Governo che ha nella Lega un deciso nemico del Sud. «Noi lo abbiamo detto da subito cosa c’è dietro il disegno dell’autonomia differenziata - ha detto il grillino - ci fa piacere che solo oggi Occhiuto si renda conto che avevamo ragione».

Il Medio Oriente fa litigare Davi e Stumpo

I toni della trasmissione politica più divertente di sempre si alzano con il collegamento del mass mediologo Klaus Davì che accusa Stumpo di avere messo sullo stesso piatto Hamas e Netanyahu. «Come si fa a paragonare un’organizzazione terroristica con un leader democraticamente eletto?», si chiede con vigore Davi. Il solito convitato di pietra è l’antisemitismo che inquina il dibattito su quanto sta accadendo. «Non sono antisemita - dice Stumpo - non per questo non condanno chi bombarda indiscriminatamente bambini e civili a Gaza».

Un concetto questo ripreso da un vulcanico Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo. Con la bandiera della Palestina in evidenza sulla libreria il sindacalista dice che Israele non è una democrazia, che quella in corso è un'occupazione. «La Shoah - dice - non c’entra nulla. Quella l’hanno fatta i tedeschi e gli italiani. Gli arabi non c’entrano nulla. Parlare di antisemitismo per giustificare un genocidio è allucinante».

A stemperare la tensione ci ha pensato per fortuna l’ironia dello scrittore Fulvio Abbate il quale non ha avuto dubbi: ormai la vecchia idea di due popoli e due Stati è andata a farsi friggere e l’Occidente sta dimostrando tutta la sua impotenza per questa situazione. Per quanto riguarda la Schlein manca il progetto per Abbate, manca la prospettiva come dimostra la presenza sul palco di «una risibile scrittrice» che con ogni probabilità visto l’amichettismo caro al centrosinistra sarà candidata alle Europee.

Anche Klaus Davì ha detto che la Schlein non fa paura. Per questo la Meloni la invita ad Atreju perchè sa di poterla controllare. Il vantaggio di Occhiuto però è quello di aver dato la sensazione di un contatto stretto con il Governo che sta vacillando in queste settimane per la spinosa questione di Gioia Tauro che è stata sottovalutata e, se non disciplinata, potrebbe creare un effetto valanga.

Per le Europee, secondo il mass mediologo, il Pd avrà un buon risultato ma alla fine subito dopo le elezioni potrebbe succedere di tutto. Anche nell’altro campo. E così cade a fagiolo un Matteo Salvini assiso sull'inginocchiatoio di Perfidia. Siamo nel 2019, in pochi potevano prevedere l’exploit di Fratelli d’Italia. Così, a specifica domanda, Salvini risponde sereno «Se cresciamo tutti non può che farmi piacere». Certo non si aspettava che la sua amica/nemica crescesse così.

L'opposizione in Calabria

La parte finale della puntata è dedicata all’opposizione calabrese. Impalpabile secondo Graziano che prefigura un Governo di Occhiuto almeno trentennale con questi avversari politici. Tavernise non ci sta e dice che il problema è la scarsa collaborazione della maggioranza. «Le risposte alle interrogazioni ci arrivano dopo mesi e le mie proposte di legge non vengono mai calendarizzate perché fanno paura», dice. Graziano allora gli ha ricordato che è la maggioranza che fa le leggi, l’opposizione dovrebbe fare altro. Tavernise ha ribattuto come lo stesso Graziano sia esempio di una virtuosa collaborazione fra le parti quando, durante l’amministrazione Oliverio, promosse la legge sulla fusione di Corigliano Rossano. «Qui invece nemmeno ci ascoltano - dice Tavernise - ad esempio nell’ultima riunione dei capigruppo con il collega Bevacqua volevamo inserire un ordine del giorno sui fatti che stanno accadendo sul Tirreno e sulla SIbaritide. Il presidente Mancuso però non ha accolto la proposta».

Graziano nega la circostanza, Tavernise insiste. La verità la scopriremo solo vivendo perché è arrivato il momento dell’inginocchiatoio dove si è assiso il castissimo Stumpo. Come un cherubino ha detto di volere molto bene ad Enza Bruno Bossio e di non aver mai soffiato un seggio a nessuno in vita sua. È convinto che l’unità arriverà prima o poi e poi una frase illuminante sulle menzogne: «Se dico bugie? Le ripeto la frase che mi disse una sera un Cardinale: la bugia mai, la verità non sempre tutta».

Siamo ai titoli di coda. Il protagonista dello Sputtanellum quiz è il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà che incita i suoi colleghi sindaci al coraggio, ma arretra di fronte alle fiamme di Perfidia. Si ravvederà? Lo scopriremo nelle prossime puntate.

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