L’incontro a Reggio

Ponte sullo Stretto, la Lega fa il punto con il sottosegretario Durigon: «Professionalità essenziali per affrontare la sfida»

Iniziativa del Carroccio nella sede del Consiglio regionale insieme ad amministratori e simpatizzanti. L'esponente del Governo ha puntato su lavoro e figure necessarie alla realizzazione dell'opera. Per Mancuso «sarà attrattore in ambito ingegneristico e turistico», mentre Saccomanno offre una data per la questione espropri

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di Claudio Labate
21 ottobre 2023
17:06
L’incontro a Palazzo Campanella
L’incontro a Palazzo Campanella

Crescita, sviluppo e occupazione. Sono questi gli ingredienti della ricetta che la Lega, attraverso il Ponte sullo Stretto, ha portato fin dentro Palazzo Campanella. A Reggio Calabria, questa mattina, lo stato maggiore del Carroccio ha accolto il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Claudio Durigon, impegnato proprio in questi giorni in un tour nella città metropolitana. Proprio ieri ha partecipato all’inaugurazione della nuova sede di Sant’Eufemia d’Aspromonte sostenendo e rimarcando che ci sono 60 miliardi di euro disponibili per le infrastrutture delle regioni Calabria e Sicilia. «È fondamentale che noi, come Lega e come amministratori, ci impegniamo al massimo per assicurarci che queste infrastrutture vengano realizzate nel minor tempo possibile, in modo da far crescere finalmente anche il Sud e dare un impulso totale all'Italia, affinché possa tornare a correre come dovrebbe».

Proprio per questo anche oggi – partecipando all'iniziativa della Lega sul tema “Ponte sullo Stretto Opera territoriale. Perché è un’opera territoriale, perché vogliamo un’opera territoriale” - ha sostenuto che il ponte sullo Stretto è un'opera fondamentale per far ripartire la Calabria, la Sicilia e tutto quanto il Sud. «È un'opera strategica che deve essere abbinata, come è stata abbinata, a tantissime altre opere che possano in qualche modo rilanciare questo nostro territorio».


«Il lavoro - ha poi aggiunto Durigon - è la cosa primaria. Penso che l'orientamento, la formazione siano essenziali per essere pronti a questa grande sfida che è la costruzione del ponte, uno degli obiettivi primari che dobbiamo mettere in campo. Anche oggi nel Pnrr, e purtroppo siamo in ritardo su tante attività. Mi riferisco alle professionalità necessarie per quest’opera. Il lavoro sta cambiando e, perché no, oggi il lavoro è un’opportunità importante che abbraccia ogni aspetto della vita di ciascuno».

Mancuso: «Ponte attrattore ingegneristico e turistico»

A fare gli onori di casa, il presidente dell’assemblea legislativa calabrese, Filippo Mancuso che ha ribadito come il Ponte rappresenti un'opportunità per la Calabria perché non è da considerare solo un'opera infrastrutturale fondamentale per questo territorio, ma rappresenta anche un forte attrattore in ambito ingegneristico e in quello turistico, e per quello che si potrà realizzare interno al ponte per tutte le altre infrastrutture calabresi. Ma il presidente del Consiglio ha anche avvertito: «Non si può pensare al ponte con una SS106 ancora ad una carreggiata, o immaginare un ponte con l'attuale tracciato ferroviario jonico, ancora non elettrificato, per non parlare dell'Alta Velocità o l'autostrada del Mediterraneo che non è stata mai al cento per cento pienamente e adeguatamente percorribile».

Saccomanno: «Espropri? Entro dicembre le strutture e gli uffici»

Nelle insolite vesti di moderatore si è presentato Giacomo Francesco Saccomanno. Il commissario della Lega calabrese che è anche membro del Cda della società Stretto di Messina, non ha dubbi: il ponte va fatto nel migliore dei modi e i tempi più veloci possibili.

In questo senso Saccomanno rassicura sul rispetto del cronoprogramma. «Abbiamo un cronoprogramma tecnico che dovrebbe portare entro il 30 aprile prossimo all’approvazione del progetto esecutivo. E un cronoprogramma finanziario che ha già messo a disposizione le risorse che serviranno nei primi anni. Siamo insomma tranquilli e penso che le opere partiranno con i cantieri a luglio del 2024». 

«Stiamo facendo diverse riunioni proprio per andare a definire quelli che sono tutti i percorsi che dobbiamo fare – ha aggiunto -. Approveremo a fine mese la relazione illustrativa relativamente a quelle che sono le innovazioni tecniche e fatto questo ritengo che partiranno quelli che sono tutti i percorsi per poter mettere in piedi i cantieri e il progetto definitivo».

C’è però ancora un nodo abbastanza importante da sciogliere, che è quello degli espropri. Saccomanno non si mostra preoccupato: «Ritengo che entro dicembre avremo le strutture a Villa San Giovanni e Messina, e parallelamente ci sarà l'ufficio espropri che partirà per tutte quelle che sono le opere necessarie. Quindi è un lavoro di squadra quello che stiamo facendo. Naturalmente – ha aggiunto con un pizzico di polemica Saccomanno - ci aspettiamo che tutti quanti abbiano la verità di quello che si fa, perché spesso ci sono non verità e questo fa male a quella che è l’opera strategica più importante che noi stiamo facendo in questo momento».

Versace: «Ponte sì, ma in un contesto più largo»

Invitato a prendere parte ai lavori anche il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio, Carmelo Versace, che ha lamentato mancanza di programmazione in tema di infrastrutture almeno nell’ultimo decennio - «mi riferisco all’altra velocità, all’altra capacità, alla 106, alla Bovalino-Bagnara, e potrei andare avanti per ore» ha detto – senza però nascondere la sua visione sul Ponte: «Quando si parla di infrastrutture come quella del Ponte sullo Stretto, per quanto mi riguarda mi troverete sempre d’accordo perché infrastrutture significa prospettiva, significa sviluppo, significa pensare di poter crescere, e quindi l’attenzione ovviamente che c’è in questo momento focalizzata sul Ponte dello Stretto magari può essere anche un elemento di trait d’union con tutte quelle infrastrutture che purtroppo ancora oggi vedono latitare alle nostre latitudini. Quindi da questo punto di vista mi troverete sempre molto schietto e molto diretto rispetto a una posizione che ho chiarito fin dall'inizio: sono favorevole al Ponte, ma deve essere dentro un contesto più largo».

Ponte occasione unica

Ai lavori hanno partecipato anche l’assessore regionale ai Trasporti Emma Staine, che ha esaltato l’ultima delibera di giunta rispetto alla mobilità sostenibile, sottolineando che «il ponte non è, e non sarà mai, solo un'opera nella città di Reggio o Messina, perché è una attrattore per tutta l’Italia, è un moltiplicatore di investimenti, ed è un modo, l'unico forse, di mettere l’Italia di nuovo al centro della scena internazionale, da un punto di vista di ingegneria e da un punto di vista di economia».

E se la senatrice Tilde Minasi ha descritto l’opera come un’occasione unica di sviluppo - «non solo nel campo dei trasporti, ma ovviamente anche sulle opportunità lavorative, perché porterà lavoro non solo nei Cantieri ma anche su tutto quell’indotto che si genererà durante il periodo della costruzione, e poi ovviamente nel futuro da un punto di vista turistico e degli investimenti» -, Pino Gelardi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, parla di «nuovo boom economico» per la Calabria grazia alla megastruttura, paragonata all’apertura dell’autostrada nella nostra Regione. 

Schietta e agguerrita allo stesso tempo il sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, che ha ringraziato per l’invito ricordando la posizione del Comune che attende di vivere un giorno veramente da «città del Ponte».

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Da parte sua, il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro ha sostenuto che il Ponte è un grande progetto, che non può essere visto solo in chiave regionale ma che deve essere considerata come un’opera di respiro europeo, occasione irripetibile dal punto di vista occupazionale, con 100mila posti di lavoro stimati, e riqualificazione logistica delle aree regionali del nostro meridione. «Ci auguriamo che porti oltre al lavoro, e quindi occupazione, anche sviluppo, viste le somme che sono state stanziate dal Ministro e speriamo anche che si faccia presto. Il ponte deve essere un’opera di traino, poi vanno fatte tutte le altre infrastrutture, strade ferrovie e aeroporti per renderlo fruibile ai turisti e vederlo velocemente».

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