L’intervista

Vannacci shock: classi per i disabili, Mussolini statista e italiani “bianchi”. Il generale di Salvini semina il panico nella Lega

Reazioni a valanga alle dichiarazioni rese dal candidato del Carroccio alle Europee in un'intervista a "La Stampa". Giorgetti: «Non condivido». La Conferenza episcopale italiana: «Torniamo agli anni bui della storia»

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di Redazione Politica
27 aprile 2024
20:00

«Credo che delle classi con 'caratteristiche separate' aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare, non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità. Un disabile, però, non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico». È uno dei passaggi chiave dell'intervista del generale Roberto Vannacci, da pochi giorni candidato con la Lega alle Europee, a La Stampa.

Vannacci sostiene anche «non vedo perché sia necessario dotarsi della patente di antifascista per esprimere le proprie opinioni. Rivendico anche la considerazione su Mussolini, che è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di 'statista' sul dizionario».


Il generale sostiene poi che l'aborto sia «un'infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo che sia un diritto». Su come migliorare il rapporto con i leghisti del Nord Italia, Vannacci afferma: «Non c'è bisogno di porgere ramoscelli d'ulivo, perché io non ho mai sollevato alcun problema. Se qualcuno si è espresso negativamente nei miei confronti, lo capisco, fa parte di una fase, ma quando si tratterà di lavorare insieme spero si chiudano gli armadi del passato e si guardi al futuro». Poi per il generale «gli italiani hanno la pelle bianca, lo dice la statistica», e l’omosessuale che «ostenta da esibizionista deve accettare le critiche».

Vannacci è stato intervistato anche dal Corriere della sera: «Il ministro Crosetto è stato ironico, sarcastico, anche un po' criptico - ha detto commentando le parole del ministro della Difesa che ha definito la sua una candidatura "win-win" -. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, spero di non deluderlo, di sicuro se dovessi essere eletto a Bruxelles mi batterei in ogni modo per perseguire la pace nel più breve tempo possibile».

Diversi i malumori manifestatisi negli ambienti del Carroccio. In primis dal ministro Giancarlo Giorgetti il quale ha dichiarato che Roberto Vannacci «non è della Lega» e che non condivide le sue idee. Giorgetti è a Varese, nella sede della Lega per sostenere la candidatura di Isabella Tovaglieri: «Lei - invece fa notare - è una candidata figlia di questa terra, sente quello che pensa la gente, serve il territorio». Vannacci no, gli fanno notare. «Frase corretta e contiene già la risposta». Ma sui malumori nella Lega il generale è convinto che «i mal di pancia chi ce l'ha se li farà passare. Io sono un indipendente, non ho la tessera di partito ma ho i miei ideali che in larga parte coincidono con quelli della Lega».

Dalla Lega sono arrivate «politiche concrete a favore dell'inclusione degli studenti con disabilità». Dice, invece, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara elencando tutti gli interventi messi in campo: dagli oltre «13mila docenti di sostegno assunti a settembre» alle «altre significative assunzioni in programma per i prossimi anni»; da «una parte importante delle risorse Pnrr per l'edilizia destinate alla riqualificazione delle scuole per l'abbattimento delle barriere architettoniche, all'obbligo per i docenti di sostegno assunti in ruolo di rimanere per tre anni sulla cattedra».

Le reazioni

Diverse le reazioni della politica, delle associazioni e delle istituzioni. Anche il vicepresidente della Cei, mons. Francesco Savino, dà voce al suo sconcerto: «Il problema - dice in una intervista all’Adnkronos - è che stiamo portando le lancette della storia ai tempi bui. Mi preoccupa come cittadino e come pastore. Non voglio fare ingerenze di campo però qui è in gioco un problema culturale, una visione della vita. Per me la differenza di ogni tipo è una risorsa, non un problema. Io sono di quella visione culturale che fu di don Tonino Bello: una democrazia che esclude e non include è immatura.

Il vescovo rivolge un appello agli elettori: «Io mi auguro che la gente rifletta con grande libertà e con grande senso di responsabilità e che studi le situazioni e ciò che viene proposto e detto. Mi auguro che la gente rifletta, e che non si lasci condizionare emotivamente. Se facciamo memoria storica di tutto ciò che è accaduto ci rendiamo conto che si stanno affermando visioni culturali separatistiche, discriminanti e discriminatorie. Basta pensare a quel che dice questo soggetto sugli omosessuali. Io credo nella democrazia, e dobbiamo dire che per fortuna c’è un’altra visione della vita. La vera democrazia è aiutare le persone a dire: studiate, comprendete e poi riflettete con coscienza».

«Io dico a credenti e non credenti che oggi abbiamo una tecnologia avanzata a nostra disposizione e ragioniamo ancora in certi termini. Poi ai credenti dico: scusatemi, ma Gesù da che parte è stato? Il Papa parla sempre degli scartati». Il vicepresidente della Cei conclude con il motto di don Milani: «I care o me ne frego? Stiamo dalla parte dell’inclusione o del me ne frego, del narcisismo e del cinismo patologico? Come cittadino mi chiedo: quale Europa? Io ho sempre creduto nell’Europa di Altiero Spinelli e non rinuncio a dire come la penso».

Anche presidente dell’Associazione italiana persone down, Gianfranco Salbini, ritiene «gravissime» le affermazioni di Vannacci: «Ribadiamo il nostro impegno — dice — per difendere i diritti delle persone con disabilità e per promuovere un’educazione inclusiva e rispettosa della diversità. Le affermazioni di Vannacci non solo vanno contro i principi di uguaglianza e i diritti umani, ma rappresentano anche una violazione della Convenzione Onu, che è legge dello Stato italiano».

Le reazioni del centrosinistra

«Qui c’è un Generale che si candida alle europee. Ed ha un vasto programma. Riabilitare Mussolini perché un grande statista. Introdurre classi differenziate per bambini disabili. Certificare l’identità bianca della nazione. Non credo che scherzi. Il suo è un vasto programma. Non uso mai la parola a caso: ma la puzza di fascismo si sente lontano un miglio. Con buona pace dei minimizzatori. La cui cifra prevalente o è la vigliaccheria o la complicità», attacca Arturo Scotto, deputato del Pd.

«Classi speciali per ragazze e ragazzi con disabilità. Il piano delirante e razzista di Vannacci. Vergogna. I ministri Valditara e Locatelli non hanno nulla da dire sul candidato del loro partito?»", scrive poi su X Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera.

«La candidatura e le parole di Vannacci su Mussolini hanno diviso prima la maggioranza e poi la Lega che finirà per dividersi anche da Salvini. Notoriamente gli eserciti divisi sono quelli che più facilmente perdono le battaglie». Così il capogruppo del Pd nella commissione Difesa della Camera, Stefano Graziano.

«Nelle incredibili parole del generale Vannacci sulle classi separate per i bambini disabili riecheggiano concetti in voga durante un periodo storico chiamato nazismo», rimarca quindi Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia viva. «Con la sua agghiacciante uscita - aggiunge - Vannacci ha varcato una linea che non deve mai essere superata. Chiediamo alla ministra della Disabilità Locatelli di prendere subito le distanze da un simile orrore».

Le reazioni del centrodestra

Durissime le critiche dal centrodestra alle parole di Vanncci: «Ognuno risponde di ciò che dice. Non commento ciò che non condivido. Noi la posizione netta la prendiamo sulle cose che diciamo, tutto ciò che non ci appartiene è escluso», è la critica del capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti.

Anche Forza Italia attacca il generale: «Per attrarre attenzione con sparate ad effetto si può ottenere il risultato di enunciare vere e proprie frescacce. Questo pare sia accaduto al generale Vannacci parlando di disabilità e diversità; argomenti invece seri che toccano l’intima sensibilità di ognuno a cui occorre dedicare rispetto e comprensione — commenta Paolo Barelli, capogruppo dei berlusconiani a Montecitorio —. Elucubrazioni poco da intellettuale e più da Capitan Fracassa di cui non se ne sentiva proprio il bisogno».

Duri i commenti anche dai membri del governo. Prima tocca al ministro dello Sport Andrea Abodi: «Da un lato mi auguro che Vannacci si sia espresso male, dall’altro, al di là del rispetto che porto per la posizione di tutti, siamo agli antipodi. Ogni altro commento è superfluo». E poi alla ministra per la Famiglia: «Per quanto riguarda le classi miste, noi abbiamo sui disabili la stessa posizione che su Pioltello, cioè per favorire l’integrazione è bene che ci sia una mescolanza e che le persone siano abituate a stare anche con chi ha delle diversità», afferma Eugenia Roccella. E poi: «La candidatura di Vannacci alle Europee è delle Lega prima di tutto — aggiunge la ministra —, e comunque ognuno è libero di candidarsi, è fondamentale che ci siano componenti diverse in ogni schieramento».

Le precisazioni di Vannacci

«Chiaramente il titolo snatura completamente le mie parole con cui asserisco con vigore che i disabili hanno bisogno di attenzioni peculiari e aiuti supplementari e non che vanno separati. La campagna elettorale è iniziata!». Così Roberto Vannacci postando su Facebook la sua intervista di oggi a 'La Stampa'.

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