L’allarme

Giovani, in Calabria crescono abuso di droga e disagi psichiatrici: «Servono comunità pubbliche per aiutarli»

VIDEO | Il dato viene confermato dal portavoce di Comunità competente Rubens Curia in un convegno a Reggio: «La nostra regione è la prima in Italia per numero di persone che accedono a dipartimenti di salute mentale»

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di Elisa Barresi
21 ottobre 2022
08:00

È allarme in Calabria per l’uso di sostanze psicotrope tra i giovani e l’elevato accesso nei dipartimenti di salute mentale. L’ha affermato il portavoce della Comunità competente Rubens Curia a Reggio Calabria all’evento promosso da diverse associazioni che si occupano dell’emergenza legata ai giovani e alla difficoltà nell’affrontare diverse fragilità. All’evento ha partecipato la commissaria dell’Asp reggina Lucia di Furia.

«La Regione Calabria è la prima di Italia per numero di persone che accedono ai dipartimenti di salute mentale. Parliamo di ragazzi che fanno uso di sostanze psicotrope – ha spiegato Curia – dalle quali poi si creano problematiche di natura psichiatrica. Purtroppo nella nostra regione non ci sono delle comunità pubbliche che possano seguire questi ragazzi».


Un malessere diffuso legato inevitabilmente alla condizione sociale. «Non si può nascondere il fatto che sia una regione dove il lavoro precario è notevole. Dove c’è il lavoro nero, dove non c’è lavoro. La scuola presenta varie strutture che sono fatiscenti. E queste sono gli aspetti attinenti a questo determinante stato di salute sociale».

Nell’ultimo periodo l’età in cui si manifestano questi problemi si è abbassata drammaticamente. La conferma arriva da Mimma Mollica presidente dell’associazione Altea: «Sono sempre più giovani perché sempre più adolescenti sono interessati al problema, purtroppo, perché si parla di dipendenza e non solo da sostanze ma dipendenze comportamentali che stanno devastando il mondo. Noi chiediamo intanto la convocazione della consulta in Dipartimento di salute mentale perché attraverso questo strumento potremmo essere efficaci. Operiamo già sul territorio come associazioni di volontariato ma puntiamo a una collaborazione più fattiva e più stretta con le istituzioni».

E il dottor Pasquale Veneziano presidente dell’ordine dei medici reggini ha già intuito come intervenire in modo rapido: «Serve fare prevenzione nelle scuole facendo presente ai ragazzi, con dei medici disponibili, quali sono i rischi immediati e futuri con l’uso di determinate sostanze».

Giornalista
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