Salute

Reggio Calabria, in quali quartieri ci si ammala di più? Avviato lo studio su roghi di rifiuti tossici e patologie correlate

Il Cnr porterà avanti l’iniziativa a titolo gratuito con il Garante regionale della Salute. Sarà esaminata tutta l’area urbana della città, ma in particolare San Gregorio, Mortara, Mosorrofa e rione Marconi

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di Redazione
2 settembre 2023
09:54
Giovanni Tripepi e Anna Maria Stanganelli
Giovanni Tripepi e Anna Maria Stanganelli

L’obiettivo è capire se c’è un rapporto tra la residenza in determinati quartieri della città, quelli in cui più spesso vengono bruciati i rifiuti tossici, e alcune malattie. La valutazione epistemologica prenderà in esame i dati degli ultimi 5 anni e analizzerà le tipologie di ricovero al Pronto soccorso del Grande ospedale metropolitano, per esempio quelli per problemi respiratori.

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Se ne è discusso lunedì pomeriggio, durante l’incontro tra il Garante della Salute Anna Maria Stanganelli, l’epidemiologo dell’Ifc-Cnr di Reggio Calabria Giovanni Tripepi e il dirigente della sede di Pisa dell’Ifc-Cnr Fabrizio Bianchi, che si è svolto all’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr all’interno dell’ospedale di Reggio.


Allo studio San Gregorio, Mortara, Mosorrofa e rione Marconi

Gli esperti del Cnr hanno indicato al Garante che le aree di riferimento dello studio saranno tutti i quartieri dell’area urbana di Reggio Calabria, ma in particolare San Gregorio, Mortara, Mosorrofa e rione Marconi.
L’iniziativa dello studio epidemiologico, che sarà portata avanti dal Cnr a titolo completamente gratuito, nasce dalle preoccupazioni espresse dai residenti sul presunto alto tasso di malattie oncologiche e sull’emergenza igienico-sanitaria legata alle discariche abusive, che diventano spesso inceneritori a cielo aperto.

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Emergenza inquinamento per il Calopinace e il Sant’Agata

In particolare, il Garante Anna Maria Stanganelli ha risposto alle richieste del comitato Io Vivo San Gregorio e del comitato di quartiere Mosorrofa organizzando dei sopralluoghi che hanno coinvolto Comune, polizia municipale e altre autorità locali.
I recenti roghi di rifiuti anche speciali, come materiale plastico e bituminoso, oltre a causare diossine dannose per la salute, avevano sollevato preoccupazione per gli effetti sull’agricoltura e l’ambiente, soprattutto l’inquinamento delle acque che alimentano due grandi fiumare di Reggio Calabria, il Calopinace e il Sant’Agata.

Il prefetto garantirà più controlli

Il Garante regionale della Salute ha chiesto l’inserimento della questione tra i punti all’ordine del giorno dell’ultimo Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza ed è stata convocata dal prefetto Mariani, che ha assicurato un rafforzamento del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine.

Nei prossimi giorni, Stanganelli e Tripepi incontreranno il commissario straordinario del Gom Gianluigi Scaffidi per chiedere collaborazione all’acquisizione dei dati che saranno oggetto d’indagine.

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