La lettera

Imprenditore morto a Vibo, il figlio scrive a Occhiuto: «La vita di mio padre sacrificata per sciatteria sanitaria»

Giuseppe Giuliano è deceduto nei giorni scorsi all'ospedale Jazzolino, la Procura ha aperto un'inchiesta in seguito alla denuncia dei familiari, che ora si rivolgono al governatore: «Il nostro è un sistema marcio»

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di Redazione
20 settembre 2023
09:02
Giuseppe Giuliano in una foto scattata la sera prima della tragedia
Giuseppe Giuliano in una foto scattata la sera prima della tragedia

Il figlio di Giuseppe Giuliano, l’imprenditore vibonese morto nei giorni scorsi all’ospedale Jazzolino, scrive al presidente della Regione Roberto Occhiuto riguardo alla tragedia che li ha colpiti e alla situazione della sanità in Calabria. Per il decesso i familiari hanno presentato una denuncia, che ha portato al sequestro della cartella clinica e all'apertura di un'inchiesta da parte della Procura. Di seguito pubblichiamo integralmente la lettera.

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Illustre Roberto Occhiuto, la tragedia della sanità in Calabria (con Vibo Valentia a portare la bandiera) continua ad essere un'oscura e incivile pagina della storia della nostra regione. Al pari delle altre regioni d’Italia, il diritto ad essere curati dovrebbe essere garantito, purtroppo tutto ciò a Vibo Valentia non è scontato.

Ci troviamo di fronte ad una realtà in cui la vita umana sembra essere spesso ignorata. È un sistema marcio, corrotto dall'indifferenza, dall'inerzia e dal malaffare, dove il valore di una vita umana viene spesso sacrificato sull'altare della negligenza, del menefreghismo e della completa “sciatteria sanitaria”. Sì proprio così, “sciatteria sanitaria” perché ogni qual volta si ha bisogno di curarsi si ha l’impressione di percepire un mix di adrenalina e ansia al pari di una puntata alla roulette russa.

In Calabria, la morte sembra essere diventata una statistica, un numero tra i tanti. Le persone soffrono e muoiono senza ricevere le cure di cui hanno bisogno, mentre chi dovrebbe proteggerle e curarle sembra voltare lo sguardo altrove. Il dolore delle famiglie, costrette a vedere i propri cari andarsene prematuramente, è amplificato dall'impotenza di fronte a un sistema che non funziona, un sistema appunto marcio da dentro.

È un appello alla coscienza di tutti noi, ma soprattutto alla vostra, che siete i nostri rappresentanti, affinché si metta fine a questa indifferenza verso la sofferenza umana. Oggi a morire inerme per mano di un’equipe di lestofanti e negligenti è stato il mio caro papà, ma le prometto che non ci arrenderemo di fronte a niente e nessuno pur di arrivare a far chiarezza sulle responsabilità di ognuno. Ogni vita conta, e nessuno dovrebbe morire "come se niente fosse" a causa di mercenari sanitari perché i medici, quelli animati da “vocazione alla missione”, sono ben altro. #GiustiziaPerGiuliano

 

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