«La scelta è sua, se vuole andare vada, io non prego nessuno. Ma ci pensi bene, perché stiamo lavorando per risolvere le criticità che ha denunciato». Il commissario straordinario dell’Asp di Vibo, Gianfranco Tomao, non mostra risentimento ma è comunque netto nei confronti delle dimissioni del dottore Giuseppe Ventrice, urologo dell’ospedale di Tropea che nei giorni scorsi ha presentato le sue dimissioni. Una decisione dettata dal disagio professionale non più sostenibile per le fortissime criticità che stanno colpendo il nosocomio della costa, dove, tra le altre cose, mancano anestesisti che possano garantire la piena operatività di Urologia. E, come è stato sottolineato al nostro giornale anche dal collega di Vetrice, Luca Cosentino, senza la possibilità di effettuare interventi chirurgici, il reparto di Urologia nei fatti non esiste.

A seguito della lettera di dimissioni (ci sono due mesi di tempo per ritirarla), il commissario Tomao ha incontrato il medico per un confronto, anche per la forte preoccupazione che la decisione ha suscitato tra operatori sanitari e cittadini, vista la già delicata situazione del presidio. Tomao, sentito da Il Vibonese, ha spiegato che l’Azienda era «perfettamente consapevole delle criticità di Tropea», anche prima della decisione del medico: «La questione la conoscevamo a prescindere dalle dimissioni. Su Tropea è necessario fare degli aggiustamenti. Sono state presentate delle proposte che applicheremo nei prossimi giorni». Nessun dettaglio, però, per non creare ostacoli: «Ogni volta che annunciamo qualcosa, poi c’è un intoppo. Preferisco evitare».


Personale medico e anestesisti: «Fermando gli interventi stiamo garantendo la sicurezza»

Il nodo più urgente, come accennato, resta la carenza di anestesisti, criticità che lo stesso Ventrice ha evidenziato nella sua lettera. «Sì, c’è un problema serio – conferma Tomao –. Dobbiamo garantire condizioni di massima sicurezza. Se non possiamo assicurarle, alcune attività non possono essere svolte». Il commissario rivela che nella riunione con Ventrice sono state esaminate diverse possibili soluzioni: «Ci sono idee e proposte già sul tavolo. Si tratta solo di attuarle. Il dottore ha ascoltato con attenzione e ha percepito la grande cura che stiamo dedicando all’ospedale di Tropea. Il che non significa poter realizzare qualunque cosa, ma operare nel rispetto delle norme».

«Stiamo assumendo medici e attivando tutte le procedure»

Tomao difende l’operato della squadra amministrativa: «Abbiamo un’ottima dirigenza, lo dico sinceramente. Dopo il rimpasto abbiamo dirigenti validissimi e ognuno sta dando il massimo». Tra le figure citate, la dirigente dell’Ufficio tecnico dell’Asp, Michela Soriano, che «ha redatto l’elenco di tutte le assunzioni da effettuare, soprattutto per quanto riguarda i medici. Abbiamo già attivato tutte le procedure: abbiamo chiesto rinforzi ad Azienda Zero, accederemo alle diverse graduatorie e, dove queste sono esaurite, si faranno concorsi. Ci stiamo muovendo su tutto ciò che è possibile, ovviamente nel pieno rispetto delle leggi».


Perché i medici non vengono a Vibo?

Un tema ricorrente è la difficoltà nel reperimento del personale. «Non glielo so dire con precisione – afferma Tomao –. Una volta completato il nuovo ospedale, Vibo Valentia diventerà un’eccellenza sanitaria. Oggi, però, il fatto che non ci sia ancora un’unica struttura moderna, con reparti e servizi concentrati, e la frammentazione tra i vari ospedali, rende il territorio poco appetibile per i medici». A pesare, aggiunge, anche i fattori logistici: «La situazione abitativa e i collegamenti scoraggiano chi non è del posto».


«Il nuovo ospedale? I lavori procedono. Stanno rispettando la tabella di marcia»

Sui lavori del nuovo ospedale, Tomao rassicura: «Sì, stanno andando avanti. Ieri ero a Cosenza per una riunione, ci sono passato davanti e ho visto gli operai al lavoro. Davanti a me c’era persino una betoniera diretta a scaricare il cemento. Stanno lavorando, e credo che siano in linea con la tempistica». Il commissario rimarca anche il ruolo della dirigente Soriano: «Sta martellando la ditta affinché i lavori procedano spediti. Finché ci sarà la Commissione, i lavori andranno avanti».


«Atto aziendale e rete territoriale: documenti elaborati con cognizione di causa»

Tomao difende anche l’operato amministrativo dell’Asp: «È uscito l’Atto aziendale che tutti aspettavano. Qualcuno l’ha definito “il libro dei sogni”, ma è un documento scritto con cognizione di causa e ragionamenti solidi. Può darsi che da altre prospettive non sembri perfetto, ma noi lo abbiamo redatto seriamente». A ciò si aggiunge un primato regionale: «Ieri è stata pubblicata la delibera della Rete territoriale. Siamo l’unica Asp in Calabria ad aver elaborato questo documento. Guardiamo agli interessi dei cittadini e li perseguiamo attraverso il servizio pubblico, ricorrendo ai privati solo quando necessario».


Ventrice resta o va? «Ci pensi bene, ma la scelta è sua»

Sul destino del dottore Ventrice, il commissario rimane prudente ma speranzoso: «Le sue dimissioni saranno operative dal 15 febbraio: fino ad allora ogni momento è buono per ritirarle». E rivela di avergli rivolto un invito diretto: «Gli ho detto: dottore, ci pensi bene. Se le sue preoccupazioni riguardano il funzionamento dell’ospedale, sappia che ci stiamo lavorando. Prendiamoci il tempo per realizzare ciò che serve. Se ritiene, revochi le dimissioni e lavoriamo insieme». Nessuna pressione, però: «Io non prego nessuno. Ognuno è libero di fare ciò che vuole». E conclude con un appello alla responsabilità: «Bisogna fare tutto il possibile per i pazienti». Senza Ventrice, infatti, il reparto rischierebbe di rimanere «completamente spoglio». Tomao poi conclude: «Se anche il dottore fa questa valutazione, dovrebbe rimanere. La scelta è nelle sue mani».