Storie di accoglienza

Catanzaro, l’integrazione passa da un campo di calcetto: il progetto di due associazioni per un gruppo di minori africani

VIDEO | I ragazzi arrivano da Mali, Sierra Leone, Costa Brava, Tunisia e Marocco. Sono arrivati nel capoluogo di regione 6 mesi fa dopo aver affrontato tanti rischi per conquistarsi la speranza di un futuro migliore

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di Nico  De Luca
12 febbraio 2024
22:00

Un progetto virtuoso che due associazioni portano avanti a Catanzaro con piena e reciproca soddisfazione. Loro sono la Dar Assalam, associazione musulmana che da tempo opera nel capoluogo di regione segnalandosi per diverse iniziative sociali, e l'associazione dilettantistica sportiva Città di Catanzaro di Calcio a 5 che disputa la C2 con la prima squadra ed allena gli under 19 delle giovanili. Il presidente della Assalam Antonio Carioti è un ex calcettista ed è stato spontaneo chiedere al suo omologo Danilo Masciari una collaborazione per ospitare negli allenamenti anche un gruppo di minori africani, approdati in Occidente nel corso dei viaggi disperati a Lampedusa.

L'accoglienza è stata superlativa sia da parte dei calciatori italiani sia da parte dei loro genitori che hanno sposato il progetto. Gli ospiti fanno parte di un centro di accoglienza che si trova in centro città e capita spesso di vederli allenarsi correndo insieme, ordinatamente, persino su Corso Mazzini. Ora che hanno questo impegno lo hanno preso molto sul serio e dopo le attività didattiche obbligatorie, nei giorni prefissati, hanno imparato a prendere i mezzi pubblici ed accompagnati dai tutori a raggiungere persino il palasport più decentrato nel quartiere Corvo. Loro arrivano da Mali, Sierra Leone, Costa Brava, Tunisia e Marocco. Sono a Catanzaro da 6 mesi e tentano di riprendersi la loro vita dopo averla messa drammaticamente in pericolo pur di conquistarsi la speranza di un futuro migliore.


In Calabria non è proprio un Eldorado, ma per loro c'è la sicurezza di un tetto e di un pasto caldo. Oltre all'opportunità di studiare, giocare insieme ai loro coetanei africani ed europei e magari, chissà, anche accarezzare il sogno di diventare bravi calciatori. Carioti ammicca a qualcuno di loro, almeno 3, ritenuti talentuosi. Ma nel frattempo, inflessibile mister, ferma il gioco e commina "terribili" punizioni a chi eccede: qualche flessione e si torna a giocare. Buona fortuna, ragazzi!

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