Domani, martedì 22 luglio, la Reggina si ritroverà al centro sportivo Sant’Agata per dare ufficialmente il via al ritiro precampionato, un passaggio imprescindibile che però arriva in un contesto ancora molto incerto. La rosa, infatti, rimane incompleta e l’attesa per i rinforzi si è fatta ormai snervante, trascinandosi da settimane senza vedere concretezze.
Non si può ignorare la realtà: questo sarà il terzo anno consecutivo in Serie D e la società ha più volte dichiarato l’obiettivo di vincere e dominare il campionato. Per raggiungere traguardi così ambiziosi serve una squadra solida, costruita con attenzione e in tempi utili; affidarsi all’ultimo minuto, oppure accontentarsi di soluzioni improvvisate, non può più essere una strada percorribile, né per la squadra né per i tifosi.

In queste giorni continuano a circolare i nomi di Blondett, Di Grazia e Montalto, profili che, se davvero confermati, rappresenterebbero un salto di qualità rilevante e potrebbero cambiare radicalmente il volto e le ambizioni del gruppo. Tuttavia, i condizionali iniziano inevitabilmente a pesare, perché le settimane di attesa e le promesse disattese hanno finito per mettere a dura prova la pazienza di chi segue la squadra con passione e fiducia.

Il lungo silenzio della società, la lentezza nelle operazioni e la mancanza di comunicazioni ufficiali hanno creato un clima di crescente malumore e scetticismo. È comprensibile che la piazza inizi a mostrare segni di stanchezza: non si tratta solo di attendere i colpi di mercato, ma soprattutto di vedere un progetto credibile e tangibile che restituisca motivazioni e speranze. Al momento, questa concretezza appare ancora lontana.

Quando domani il raduno accoglierà un gruppo incompleto, con reparti da rinforzare e lontano dall’idea di squadra capace di imporsi in un campionato difficile come la Serie D, sarà chiaro che spetta alla dirigenza accelerare e agire con rapidità, perché il tempo stringe e la fiducia, messa a dura prova da questa attesa, rischia di indebolirsi ulteriormente.
Non si può escludere che proprio oggi arrivino i primi segnali concreti di una svolta, un segnale capace di rompere l’immobilismo e ridare speranza a un ambiente che da troppo tempo è stanco di aspettare. La Reggina ha bisogno di una scossa immediata, non solo per rafforzare la squadra, ma per ricostruire un rapporto con una piazza che pretende chiarezza e decisioni tempestive. Perché in questo momento, ciò che conta non sono le parole, ma le scelte coraggiose e la capacità di tradurle in risultati sul campo.