Il boss di Cosa nostra, arrestato nel gennaio scorso a Palermo, si trova nel reparto detenuti dell'ospedale de L'Aquila
Argomento: MATTEO MESSINA DENARO - Pagina 2
Il boss di Cosa Nostra tenta di allontanare da sé le responsabilità per l’omicidio del figlio del pentito: «Questa situazione mi dà fastidio, è la cosa a cui tengo di più. Non c’entro. Al più mi devono appioppare il sequestro di persona» (ASCOLTA L'AUDIO)
Nel lungo interrogatorio davanti ai pm di Palermo, il boss spegne ogni speranza di collaborazione e prende le distanze da Bernardo Provenzano. Poi si giustifica: «L’imprecazione contro Falcone? Non ce l’avevo con lui»
Ai domiciliari un carabiniere e un consigliere comunale di Mazara del Vallo accusati di accesso abusivo al sistema informatico, violazione del segreto d'ufficio e ricettazione
Il pm che ha arrestato il boss parla davanti alla commissione antimafia: «Non ha mai governato l’organizzazione. È l’ultimo stragista». E ridimensiona il ruolo avuto dalla massoneria
VIDEO-FOTO | Il centro cosentino ai piedi della Sila ha onorato il magistrato con un toccante Consiglio comunale: «Qui ci sono le mie radici». Poi la battuta amara: «Per arrivare da queste parti c’è la stessa strada di 50 anni fa» (ASCOLTA L'AUDIO)
Grazie agli stretti legami con i clan calabresi, il boss si sarebbe rifugiato tra Lamezia Terme e Cosenza. Qui avrebbe portato avanti diversi affari legati al traffico di droga e anche alla realizzazione di un villaggio turistico
Depositato l'interrogatorio inedito del boss sentito dai magistrati poco più di un mese dopo l'arresto. Ha negato di appartenere a Cosa nostra dichiarando di conoscerla solo dai giornali
Approvata la proposta del consigliere Nicola Feraudo: «Era doveroso un atto del genere nei confronti del procuratore che ha trascorso qui buona parte della sua infanzia»
Era stata immortalata dalle videocamere mentre parlava col boss al supermercato di Campobello. Indagata anche la figlia della donna che secondo l'accusa insieme alla madre avrebbe condiviso anche periodi di convivenza durante la latitanza
Si tratta di Emanuele Bonafede e della moglie Lorena Ninfa Lanceri che in un messaggio destinato all'ex primula rossa scriveva: «Il bello della mia vita è stato quello di incontrarti, sei un grande anche se non fossi MD»
«Essere incriminati di mafiosità lo ritengo un onore», scriveva il boss in uno dei tanti foglietti trovati dagli investigatori e che hanno portato oggi all'arresto della sorella
L'accusa è associazione mafiosa: secondo la Procura di Palermo ha favorito la lunga latitanza del fratello. In corso nel Trapanese decine di perquisizioni
Secondo quanto finora emerso, il padrino di Castelvetrano manteneva uno stile di vita elevato. Si indaga nella cerchia stretta dei favoreggiatori storici e della famiglia del capomafia
Il procuratore aggiunto Paolo Guido ha incontrato gli studenti di quella che fu la sua scuola: «Non esistono eroi, esiste condividere idee e sogni»