'Ndrangheta stragista, il pentito Villani svela l'idea del 'nano' per liberare il fratello dopo l'arresto per usura. Relazioni ad alti livelli: «Per un periodo fummo una cosca d'intoccabili»
Il pentito Villani punta il dito contro servizi deviati e massoneria deviata: «Vero cervello della ‘ndrangheta e non solo». Poi svela: «Dovevamo fare come le falangi armate» e chiama in causa Aiello faccia di mostro
Omicidio Fava-Garofalo, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il presunto mandante si dichiara innocente e nega qualsiasi responsabilità. Ma, incalzato, ammette l’incontro con Villani: «Era preoccupato». Il pm: «Dato enorme»
Al processo per l’omicidio dei carabinieri Fava e Garofalo emergono gli strani contatti fra il pentito ed esponenti dell’Arma. Un esposto anonimo accusa appartenenti ai servizi. Chi condusse i parenti del “nano” nella sua località protetta?
Al via oggi il processo ai presunti mandanti del duplice omicidio dei carabinieri Fava e Garofalo. I parenti delle vittime: «Chi ha sbagliato deve pagare»
Tre giorni dopo aver svelato ai magistrati la verità sul duplice omicidio Fava-Garofalo, Calabrò incontra la madre (e sorella del presunto mandante). Lei gli intima: «Bocca chiusa e non si sbaglia mai». Lui dice di aver ritrattato. Poi attacchi alla Dda e messaggi chiari: «Abbiamo perso Francesco, hai capito?»
Il fratello del killer dei carabinieri scomparve nel nulla nell’ottobre 2006. Quattro anni fa, l’auto con i suoi resti fu ritrovata in mare. Ora emerge come fosse l’unico a custodire quel segreto confidato da Giuseppe. Tempi e contesti
Giuseppe Calabrò, autore dell’omicidio Fava-Garofalo, terrorizzato davanti ai pm: prima mente, poi piange a dirotto: «Mi uccidono, devo andare via». E racconta una verità taciuta per 23 anni
Svelata la ragione del suo allontanamento dalla località protetta nel 2013: andò via quando capì che avrebbe dovuto parlare di quegli anni. Ciò doveva restare segreto