Sul lungomare di Schiavonea si è svolta una manifestazione partecipata per promuovere inclusione, solidarietà e coesione sociale, attraverso sport e collaborazione tra istituzioni e cittadini. Il lungomare di Schiavonea ha ospitato la prima edizione di “Corri e Cammina per l’Inclusione! Oltre ogni traguardo”, un evento dedicato alla promozione dei valori dell’inclusione e della solidarietà. Un percorso tra Palmeto e l’area portuale di Schiavonea ha accolto numerosi partecipanti, dando vita a una giornata all’insegna della partecipazione e della socializzazione. 

Fahid Safia (Unione è Forza) afferma: «Lo sport deve includere tutti, senza remore né esclusioni. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare con questa maratona è semplice ma importante: ogni iniziativa può e deve essere inclusiva, soprattutto quando si parla di sport» - Safia non usa giri di parole quando si parla della situazione attuale: «Oggi, purtroppo, ci sono ancora criticità evidenti. C’è ancora da lavorare, e non poco». E il primo appello va alle istituzioni locali: «Mi rivolgo in primis all’amministrazione comunale. Il nostro territorio ha bisogno di essere valorizzato anche attraverso iniziative come questa, perché sono poche. E va migliorato: servono interventi che lo rendano davvero accessibile e aperto a tutti».

Le difficoltà, spiega Safia, sono sotto gli occhi di chiunque vive quotidianamente il territorio: «Le strade dissestate sono un ostacolo concreto. Spesso faccio fatica a muovermi in autonomia. E non va meglio con i trasporti pubblici, dove purtroppo esistono ancora barriere architettoniche». Ma non manca uno sguardo positivo: «C’è qualcosa che questo territorio ha e che va riconosciuto: l’ambiente umano. Nessun posto ha lo stesso calore, la stessa accoglienza. Proprio per questo bisogna migliorarlo.» Una giornata sentita, partecipata, che parla di sport ma soprattutto di diritti e dignità. 

Il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, commenta con entusiasmo la maratona dedicata all’inclusione. Il lavoro dell’amministrazione, però, non basta mai: «Facciamo tanto, ma non è mai abbastanza. Questo tipo di iniziative rappresenta anche un sostegno e uno stimolo per noi». Sull’aspetto pratico e urbano, il sindaco non si nasconde: «Sì, le criticità ci sono, sono tante. Dipendono da un’urbanizzazione che per decenni non ha tenuto conto della modernità e del superamento delle barriere architettoniche». Ma i segnali di cambiamento ci sono: «Oggi stiamo studiando soluzioni. Nei progetti di rigenerazione urbana più recenti il superamento delle barriere architettoniche è già previsto». Il cammino, però, sarà graduale: «È chiaro che è un processo progressivo. Veniamo da anni di scelte urbanistiche che non solo non hanno rispettato criteri moderni, ma non hanno nemmeno considerato le reali esigenze della comunità. Per questo c’è tanto lavoro da fare. E lo faremo».

Sul lungomare di Schiavonea si è svolta una manifestazione partecipata per promuovere inclusione, solidarietà e coesione sociale, attraverso sport e collaborazione tra istituzioni e cittadini.

Inclusione in rete tra istituzioni e comunità

La manifestazione è il risultato di una rete sinergica tra enti locali, associazioni e cittadini, con il sostegno di realtà economiche del territorio e della Protezione Civile. Per Pasqualina Straface, consigliere regionale «è stato un evento importantissimo: «Parliamo della cultura dello sport verso le persone con disabilità. È un passaggio fondamentale». La Regione sta mettendo in campo strumenti operativi a sostegno di questo percorso. «L’Asp di Cosenza ha pubblicato una manifestazione di interesse per individuare una piscina da destinare alle attività di neuropsicomotricità. E contemporaneamente è stato pubblicato anche un bando, “Superabilities”, che punta proprio sull'inclusione attraverso lo sport per le persone con disabilità». 

Un impegno che si concretizza nella presenza e nella vicinanza ai cittadini. «La Regione Calabria è qui oggi, è a fianco delle famiglie, è a fianco di tutte le persone e di tutte le fragilità del nostro territorio». Un’occasione significativa per il territorio, non solo dal punto di vista sportivo ma anche simbolico. Così l’assessore alle politiche sociali Marinella Grillo, commenta la prima maratona per persone con disabilità, promossa con il patrocinio dell’amministrazione comunale. «Interveniamo sia sul piano socioassistenziale che sanitario, in sinergia con la Regione e con l’Asp». L’assessore parla di un evento che vuole andare oltre i confini comunali, per costruire un messaggio forte e condiviso. «Abbiamo voluto fortemente patrocinare questa maratona, perché non è solo per Corigliano-Rossano: è un segnale che vogliamo arrivi a tutto il territorio». E il significato della manifestazione è chiaro: «Il messaggio è che il traguardo si può sempre raggiungere, con impegno, determinazione e solidarietà. Questo è ciò che deve arrivare ovunque». A livello amministrativo, si parla anche della figura del garante per le persone con disabilità. «Credo sia una figura importante, chiamata a farsi rispettare e a far rispettare la dignità di questa fascia della popolazione». 

Ma lo sguardo va oltre: «A breve ci doteremo anche di altri strumenti. Abbiamo istituito un tavolo permanente, che sarà un luogo di confronto vero, concreto, dove affrontare, passo dopo passo, tutte le problematiche e i disagi che vivono le famiglie con persone disabili». Inclusione come visione culturale, non come eccezione. L’assessore alla Cultura Giovanni Pistoia parte da un concetto chiave: non esistono ambiti scollegati dalla cultura, nemmeno quelli che trattano la disabilità o la partecipazione. «L’ho detto più volte: non esiste “un” settore della cultura e il resto che ne è avulso. Tutto ha uno sfondo culturale.» – spiega Pistoia – «Il modo principale è quello di sollecitare e stimolare la mentalità di tutti: non esistono “altri”, non esistono persone abili e altre disabili». L’approccio è chiaro e netto: «È la città che si deve conformare a chiunque. Anche chi può avere un qualche problema deve poter accedere ai servizi e alle possibilità come tutti gli altri. Questo è un approccio culturale alto». Eppure, lo stesso Pistoia riconosce i limiti attuali: «Da questo punto di vista, la città soffre. Mancano marciapiedi adeguati, strade accessibili, ingressi sicuri negli uffici pubblici e nei negozi privati». L’inclusione passa, quindi, da una crescita collettiva: «Abbiamo bisogno di elevare il livello culturale, perché solo così possiamo permettere a tutti di accedere a tutto». Ma la barriera più dura da abbattere non è fisica: «Il problema vero è quello culturale. Le barriere materiali, con qualche impegno e finanziamento, si possono superare. Ma la barriera culturale è la più difficile. È lì che bisogna lavorare». Il valore di queste iniziative, anche se festive e leggere, è concreto: «Eventi come questo, inclusivi e partecipati, danno la possibilità di crescere insieme. Non sono solo simbolici. Sono necessari.»