Per l'Arpacal le acque calabresi “stanno bene”, anzi sono eccellenti (quasi tutte)

È quanto emerge dall’ultimo rapporto diramato dall’Agenzia regionale dell'ambiente per la Calabria. Pochi i tratti classificati come “scarsi” e quindi non balneabili. Ecco i dati provincia per provincia

di M. S.
5 giugno 2019
16:42

Il 91,5% delle acque calabresi (circa 614 chilometri) è eccellente. È quanto emerge dall’ultimo report relativo all’anno 2019 reso noto dall’Arpacal, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria che periodicamente effettua i controlli nelle diverse aree sulla base di una normativa di tipo sanitario. Obiettivo è verificare il rispetto dei limiti di legge per due parametri microbiologici (escherichia coli ed enterococchi intestinali) individuati come indicatori del rischio di contrarre malattie. La classe delle acque di balneazione può dunque essere eccellente, buona, sufficiente e scarsa.

 


Tra classe sufficiente, buona o eccellente non vi sono vere differenze, sono tutte acque balneabili. La classe scarsa, invece, comporta anche l’adozione di un divieto permanente di balneazione per motivi igienico-sanitari, fino ad avvenuto risanamento. In caso di superamento dei limiti di legge Arpacal dà immediata comunicazione ai Comuni interessati affinché questi, con apposita ordinanza del sindaco, adottino i divieti temporanei di balneazione e appongano intorno all'area segnaletica idonea a far conoscere il divieto ai bagnanti.

 

Tornando agli ultimi dati diffusi dall’Arpacal, prendendo in considerazione le cinque province calabresi sono eccellenti la quasi totalità delle acque a Catanzaro (il 98,38%). L’1,61 è buona. Nessun tratto invece è sufficiente o scarso.
Segue poi la provincia di Crotone. Qui il 96,13% delle acque è eccellente, il 2,9% buona, lo 0,9 sufficiente, nessun tratto invece risponde al parametro di scarsa.

A Vibo il 90,7% è eccellente, il 3,4% buona, il 5% sufficiente, lo 0,7% scarsa (quest'ultimo Nicotera - 200 metri a destra Fiume Mesima). Le analisi dell’Arpacal a Reggio Calabria consegnano invece acque eccellenti per l’89%, buona per il 2,9%. 2,7 sufficiente. 5,2% scarsa (i tratti interessati da quest'ultimo parametro sono Brancaleone - pontile e I.D Brancaleone, Gioia Tauro - al pontile, e tutta Reggio Calabria - Gallico, Pentimele, Circolo Nautico, Lido comunale pontile N, Lido comunale pontile S, Lido comunale villa Zerbi, Pellaro - Lume, 500 m Tott. Annunziata, San Ferdinando - Delta Mesima).  Insomma i reggini, saranno costretti a fare il bagno al di là dei confini della città dello Stretto considerando che tutti i punti indicati da Arpacal sono sostanzialmente non balneabili.
A Cosenza l’88,1% delle acque risulta eccellente, il 6,9% buona. Sufficienti il 3%, 1,8% scarsa (Fuscaldo - 150 metri a destra e a sinistra del torrente Maddalena, Paola 300 metri a sinistra di Contrada Petraro, 300 metri a destra del canale Fiumarella e 200 metri S. canale prosp. depuratore, Praia a Mare - sbocco sottomarlene, 50 metri a destra e a sinistra del canale Fiumarella e San Lucido - 150 metri a sinistra del torrente S.Como).

Dunque i dati diffusi dall'Arpacal sono confortanti. Con la stagione estiva alle porte i turisti possono stare tranquilli… i bagni sono assicurati nella stragrande maggioranza delle località calabresi.

Giornalista
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