Piccoli passi in avanti sono stati fatti dal 2020 ma ancora insufficienti per un rinnovo radicale del parco auto esistente, storicamente datato e obsoleto, in direzione di una mobilità a basse emissioni in Calabria. È quanto emerge dall'analisi del Centro studi di AutoScout24 su base dati Aci, realizzata in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente. In Calabria circolano ancora quasi 849.800 vetture con una classe di emissioni Euro 4 o inferiore, il 61,7% del totale, di cui 244.870 mila addirittura Euro 0-1 (17,8%). Per quanto riguarda le auto elettriche, rispetto al totale nella regione, rappresentano solo lo 0,2%, mentre considerando anche le ibride arrivano al 3,3%.

«Questa fotografia - è scritto in una nota - evidenzia l'urgenza di un intervento più deciso per svecchiare l'attuale parco auto, composto per il 59,3% da modelli con 15 anni o più (pari a oltre 815mila veicoli). Come intervenire? Puntando non solo sull'elettrico, ma anche sulle auto con alimentazioni tradizionali di nuova generazione. Un aiuto arriva proprio dal mondo digitale: grazie all'ampia disponibilità non solo di auto nuove ma anche usate ibride, elettriche, benzina e diesel di nuova generazione, i consumatori possono acquistare vetture di qualità a prezzi più “contenuti”, contribuendo significativamente al processo di “svecchiamento” del parco auto circolante».

Considerando le ibride ed elettriche insieme, nel 2024 la media in Calabria non supera il 3,3% del totale. In particolare, a Catanzaro si registra il tasso più alto di ibride ed elettriche tra le province (4,1%) rispetto al totale delle auto in circolazione. Seguono Reggio Calabria (3,2%), Cosenza (3,1%), Crotone (2,9%) e Vibo Valentia (2,9%).

Nel 2024, la percentuale più alta di vetture con basse classi ambientali (da Euro 0 a Euro 4) si registra nella provincia di Crotone, con il 63,8% sul totale delle auto in circolazione. Seguono Vibo Valentia (63,6%), Reggio Calabria (62,7%), Cosenza (62,1%) e Catanzaro (57,3%). Se si considerano solo le auto Euro 0 e 1, è Vibo Valentia la provincia con il valore percentuale più alto sul totale (19,8%).