La miniera di sale abbandonata a Belvedere Spinello, un tesoro ai piedi del paese -VIDEO

In circa quarant'anni questo sito ha permesso l'estrazione di salgemma pura al 99%. In tutto questo l'attività estrattiva ha procurato un danno ambientale importante

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di Giuseppe Laratta
15 giugno 2018
13:38

Dal 1970 al 2009 circa, a Belvedere Spinello, comune nella provincia di Crotone, è stata attiva e sfruttata la miniera di sale, posta ai piedi del paese. Con concessione trentennale, la Montedison ha estratto la salgemma – pura al 99,97% secondo esami clinici – per uso industriale, grazie ad alcune pompe che, grazie all'innesto di enormi quantità d'acqua scioglievano la preziosa risorsa, estraendo il liquido per portarlo fino a Cirò Marina – grazie a un salinodotto – dove veniva raffinato il sale e portato in altri porti. Questa forma di estrazione, però, in tutti questi anni ha provocato erosioni e frane, vista l'uso massiccio di acqua – si parla di milioni di metri cubi – che ha portato alla creazione di “caverne” nel sottosuolo colme di liquido. Lo stesso ha poi creato l'effetto di subsidenza del terreno, generando fuori uscite di acqua nella zona antistante la miniera. I primi fenomeni si sono registrati tra i primi anni '70 e '80: quello più importante è avvenuto il 25 aprile del 1984, quando si è verificata la fuori uscita di un enorme flusso d'acqua che ha letteralmente inondato la Valle del Neto che circonda la zona. Con questa “esplosione” liquida, tutti i terreni circostanti sono stati distrutti dal sale; i danni, all'epoca, furono pagati grazie a un'assicurazione stipulata dalla Montedison.

 


A metà anni '80, per tramite della politica locale, l'azione estrattiva fu interrotta a singhiozzo per circa tre anni, per poi riprendere fino al 2009 circa, quando poi fu abbandonata l'attività di estrazione. Nel 2015, la strada provinciale 30, che costeggia a nord-est la miniera, è stata chiusa dalla Provincia di Crotone per un periodo, poiché erano state ritrovate tracce di sale; in via precauzionale, l'ente ha previsto la chiusura, la ditta concessionaria per l'estrazione ha eseguito un'indagine in loco per verificare l'ipotesi smottamenti, e da ciò non è emerso nulla di pericoloso. Dalla metà degli anni '80 fino ad oggi non sono stati registrati ulteriori frane, o complicazioni derivanti dalla miniera. Fino a qualche giorno fa, quando un gruppo di cittadini ha risollevato il problema, poiché è avvenuta una fuoriuscita di liquido nella zona della miniera. Questo, poiché, nel sottosuolo è presente ancora una notevole quantità d'acqua accumulatasi negli anni nelle “caverne” formatesi durante l'attività estrattiva.

In tutto questo, l'amministrazione comunale di Belvedere Spinello, da alcuni anni, sta chiedendo a Syndial – erede di Montedison – un risarcimento per il disastro ambientale procurato negli anni delle estrazioni. Non sta a noi dire se ci sono stati ulteriori danni al territorio circostante il comune del crotonese, servirebbe una relazione dettagliata redatta da professionisti, ma di sicuro ci sarebbe da vigilare ulteriormente, per il bene della comunità.

 

Giornalista
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