Dagli allevamenti al biogas, a Laino l’energia si produce con il letame

VIDEO | L'impianto si trova nei terreni dell'azienda agro-zootenica La Fattoria, ai piedi del Pollino. Qui,  la famiglia De Tommaso ha investito con convinzione nel settore delle nuove fonti rinnovabili utilizzando materiali naturali al 100 per 100

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di Francesca  Lagatta
25 settembre 2019
15:57
L’impianto di biogas di Laino Castello
L’impianto di biogas di Laino Castello

In principio era semplicemente un allevamento di animali, poi, tre anni fa, l'impresa della famiglia De Tommaso si è trasformata in un centro di produzione di energia elettrica "pulita", che favorisce il riciclo e strizza l'occhio alla lotta contro l'inquinamento ambientale grazie all'utilizzo di materiali naturali al 100%. La Fattoria, questo il suo nome, sorge a Laino Castello, in un angolo di terra incontaminato ai piedi del Pollino, nella parte in cui si divide tra Calabria e Basilicata. E' qui, in uno stabile verde, che prodotti organici e letame, dopo essere stati igienizzati, subiscono un processo di trasformazione a cui viene aggiunto del metano. Dopo 100 giorni e una temperatura di 50°, il biogas è pronto per essere rivenduto alle grandi aziende. Si tratta di una delle prime e ancora pochissime aziende agro-zootecniche della Calabria con queste peculiarità. 

Mais, bucce di arance e letame per produrre energia

Nei poderi di proprietà della famiglia De Tommaso pascolano centinaia di vitelli nutriti ad acqua e farina, che producono quintali di letame. Il fertilizzante naturale viene poi raccolto e inserito insieme ad altri prodotti organici in una vasca, detta biodigestore, dove avviene la fermentazione anaerobica, cioè la degradazione della sostanza organica da parte di microrganismi. Nella vasca finisce anche la buccia di arancia o l'insilato di mais, frutto di una tecnica di conservazione. Il mais viene coltivato su terreni da 40 ettari e come concime viene utilizzato lo stesso letame igienizzato usato per la produzione di biogas.


Controlli a tappeto

Gli agenti dell'Arpacal fanno spesso visita alla fattoria per controllare che le emissioni di metano, miscelato agli altri ingredienti, rientrino nei parametri previsti dalle leggi europee e che, come impone la prassi, il biogas venga prodotto interamente con materiali naturali. La fattoria, dal canto suo, dispone di tutte le autorizzazioni necessarie ad operare e nel tempo è diventata una realtà imprenditoriale da prendere ad esempio. Ad oggi alle sue dipendenze risultano 7 persone.

Il lavoro di una vita

Quando il biogas in Calabria era ancora solo un miraggio, la famiglia De Tommaso, con coraggio e un pizzico di incoscienza, ha deciso di investire i risparmi di una vita e addentrarsi in un settore molto delicato che, però, oggi li premia. La richiesta di biogas, infatti, è in costante aumento anche per via della svolta ambientalista che ormai ha contagiato il mondo intero. Di fronte ai disastrosi cambiamenti climatici, tutelare l'ambiente è diventata una priorità per tutti. Circostanza che fa del biogas la nuova frontiera dell'energia elettrica del futuro.

Gli altri benefici

Allevare bovini in modo del tutto naturale, contribuisce a rendere più sicuro il consumo di carne rossa, spesso messa sotto accusa da medici e nutrizionisti. Inoltre, la famiglia di Tommaso ha pensato bene di sfruttare la temperatura di 50° per coltivare anche i peperoni rossi, le bacche ipocaloriche e piene di proprietà benefiche onnipresenti nella cucina calabrese. Nella fattoria lainese ce ne sono a centinaia, di ogni specie, pronte per essere degustate. Naturali al 100%.

 

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