La discarica di Rosarno, una bomba ecologica nel cuore della Piana

Ed è polemica sull'ipotesi di costruire un impianto di trattamento dell'umido. Il sindaco di Rosarno si difende: «Sarebbe a impatto zero e la sua costruzione è vincolata alla bonifica di 100mila tonnellate di rifiuti interrati»

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di Francesco Altomonte
13 gennaio 2020
09:24

La disponibilità da parte del sindaco di Rosarno alla Regione Calabria, per la costruzione di un impianto di trattamento dell’umido, ha innescato una serie di polemiche con alcuni primi cittadini, come Gioia e Polistena, e associazioni ambientaliste.

Una polemica forse sterile da punto di vista dei contenuti, data la necessità di dotarsi di impianti pubblici per fare funzionare gli ambiti territoriali ottimali a spese sostenibili per i comuni, ma che ha avuto il merito di riportare nell’agenda politica una questione fondamentale per il territorio: la bonifica della maxidiscarica di contrada Zimbario a Rosarno

«La costruzione dell’impianto in questo momento non esiste in concreto – ha chiarito il sindaco di Rosarno Giuseppe Idà – Noi abbiamo dato la disponibilità di un’area di 40 ettari subordinandola a una condizione: che venga bonificata. È un’area nella quale ci sono interrati da circa 20 anni più di centomila tonnellate di rifiuti».

Bomba ecologica

Quella di Zimbario è un’area immensa circondata da campi coltivati. Per decenni in questa zona hanno scaricato tutti i comuni della piana, in un periodo in cui la coscienza ambientale era pari a zero e gli appetiti della ‘ndrangheta per il settore rifiuti erano già fortissimi.

In superficie ci sono i segni tangibili dell’inquinamento: l’area è cosparsa di rifiuti di ogni genere, segno che ancora lì si va a scaricare, soprattutto rifiuti pericolosi come l’eternit. Grandi quantità di amianto, infatti, sono sparse in tutta l’area di Zimbario, sotto i piedi invece c’è una vera a propria bomba ecologica nel cuore della piana di Gioia Tauro.


Politica e ambientalismo

La discussione dal punto di vista politico è stata affrontata anche nella conferenza metropolitana e pare che i toni tra i primi cittadini si siano un po’ abbassati. Restano vigili gli ambientalisti che mandano un messaggio chiaro alla politica.

«In questa fase – ha dichiarato Raffaele Giacobbe, ambientalista dell’Osservatorio Iride di Gioia Tauro – stiamo contestando il metodo che è stato usato dai sindaci per individuare l’area dove fare costruire un nuovo impianto. Non hanno detto nulla alle comunità. Loro hanno preso la decisione a febbraio dello scorso anno e i cittadini non sapevano nulla. In un secondo momento valuteremo l’impatto ambientale che ha un impianto del genere interpellando esperti e chiedendo alle nostre comunità».

Risparmio a impatto "zero"

Idà chiarisce quale sarà l’iter, nel quale resta prioritario la bonifica di Zimbario. «Intanto bisogna attuare un serio studio – ha concluso il primo cittadino – fare i carotaggi e capire se la discarica può essere bonificata. Solo in un secondo momento si farà un impianto che sarà ad impatto zero e farà risparmiare i cittadini».

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