Elettrodi e aghi cannule trafugate dai reparti ospedalieri per essere poi utilizzati negli studi medici privati. C’è anche il peculato tra i reati contestati dalla Procura a medici e infermieri dell’azienda ospedaliera universitaria Dulbecco di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di dodici persone e che ipotizza l’esistenza di un’organizzazione a delinquere nell’irregolare gestione della prenotazione di visite mediche pubbliche. 

In particolare, il reato è contestato a Mafalda Candigliota, medico cardiologo, e a due infermieri professionisti, Antonio Attisani e Margherita Di Bari. Si sarebbero appropriati, per averne avuto la disponibilità, di materiale sanitario aziendale per poi utilizzarlo nello studio medico in cui la cardiologa esercitava privatamente.

Venti elettrodi ad aprile 2021, altri 15 elettrodi a giugno prelevati dal pronto soccorso e sempre dal pronto soccorso a novembre 2022 un numero indefinito di aghi cannule. Il materiale sarebbe stato trafugato dai due presidi ospedalieri – Pugliese Ciaccio e Mater Domini – dai due infermieri su richiesta di Candigliota. Le conversazioni scambiate attraverso l’applicazione di messaggistica istantanea. Ad aprile del 2021 la cardiologa avrebbe contattato Di Bari per chiedere se avesse elettrodi “da qualche parte”, l’infermiera professionista dopo circa tre ore dalla richiesta avrebbe quindi informato il medico di averne trovato una ventina.

Di nuovo a maggio, una simile richiesta ma questa volta l’infermiera risponde di averne già procurati, ricevendo gli elogi della cardiologa. La scena si ripete un mese dopo ma con Antonio Attisani che spiega però come il pronto soccorso non fosse sufficientemente rifornito dei materiali richiesti, elettrodi, e di averne trovati solo 15. 

Per il gip, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, è evidente la reiterazione del reato di peculato. Tutti infatti avrebbero svolto prestazioni professionali in uno studio privato contribuendo a rendere più redditizie le attività sottraendo all’ospedale supporti medicali per impiegarli a fini privati.