Il documento

«Calabria senza regole paesaggistiche», l’appello di cittadini e associazioni per nuove norme di tutela ambientale

Wwf, Lipu, Enpa, Codacons, ma anche deMa e Potere al Popolo, fino ad arrivare a personaggi noti del calibro di Carmine Abate e Gioacchino Criaco hanno sottoscritto il documento per il ripristino dell’apparato normativo del Qtrp

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di Redazione
16 maggio 2022
19:05

Ben 154 tra cittadini, professionisti del settore e non, associazioni ambientaliste e movimenti politici, hanno deciso di sottoscrivere un documento per il ripristino dell’apparato normativo del Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico della Calabria (Qtrp), indirizzato alla giunta guidata da Roberto Occhiuto. Wwf, Lipu, Enpa, Codacons, ma anche deMa e Potere al Popolo, fino ad arrivare a personaggi noti del calibro di Carmine Abate e Gioacchino Criaco.

L’appello

È di questi giorni l’ennesimo allarme dei trecento scienziati del Clima che compongono l’Ipcc (Intergovernamental Panel on Climate Change) dell’Unep, l’agenzia ambientale dell’Onu; gli studiosi denunciano che «siamo già entrati» nella fase in cui i disastri ambientali tendono a diventare normalità quotidiana e a riproporsi quindi con frequenza sempre maggiore nelle diverse parti del Globo, con ricadute sempre maggiori sui contesti locali: aree urbane e metropolitane sempre più vaste rischiano nei prossimi anni di diventare inabitabili, con esodi e migrazioni di dimensioni epocali. Bisogna dunque dare una forte accelerazione alle azioni di risposta, secondo i dettami del Green Deal dell’Ue e della Stessa Unep.  


La Calabria presenta un territorio a forte rischio: sismico, idrogeologico, da incendi, da inquinamenti, accentuati da abbandono delle aree interne, erosione costiera, degrado del patrimonio costruito residenziale, terziario e infrastrutturale con rischio di danni o crolli. Eppure la nostra regione si era data qualche tempo fa uno strumento di pianificazione territoriale e paesaggistica, Qtrp, in grado di fornire strategie utili a fronteggiare le minacce in atto, ma anche di prospettare una nuova visione di sostenibilità socioeconomica per la regione, basata su riqualificazione e valorizzazione di territorio e paesaggio.

Se è possibile ,infatti, una “nuova narrazione” per il Sud e la Calabria - dopo decenni di fallimentari politiche su poli di sviluppo industriali e infrastrutturali sbagliati e presto diventati Monumenti al degrado, grandi opere spesso inutili e incompiute, crescita abnorme quanto prevalentemente dequalificata e anche abusiva delle città, anche a fronte di riduzioni della loro base economica, altissimo consumo di suolo e degrado del territorio, attacco continuo all’ambiente e al paesaggio – essa può muovere soltanto da azioni di sviluppo sostenibile, basate su tutela, conservazione e fruizione ecologicamente mirata della struttura ambientale e paesaggistica del territorio regionale. Continua il documento.

Il Qtrp adottato nel gennaio 2010 dalla Giunta Regionale dell’epoca grazie all’impegno dell'assessore Michelangelo Tripodi, prevedeva tutto questo; con un apparato normativo compiuto  (redatto da un gruppo di lavoro coordinato da uno dei più prestigiosi Giusurbanisti  europei, il Professor Paolo Urbani, lo stesso che aveva normato il Piano Paesaggistico della Sardegna , definito dal Presidente di quella Regione , «vero e proprio piano di sviluppo sostenibile» e studiato e apprezzato in tutta la comunità scientifica internazionale), che dettava non solo le regole per la tutela dei Beni paesaggistici e Ambientali calabresi, ma prefigurava strategie di valorizzazione economica sostenibile mirata per i contesti territoriali e i paesaggi regionali. Ma la Giunta successiva, di segno politico opposto alla precedente, provvedeva poi ad approvare definitivamente il Piano, ma dopo averne sostanzialmente cancellato l’apparato normativo; riducendo in pratica le prescrizioni e direttive di piano a mere indicazioni.

Il Qtrp senza apparato normativo, veniva così ridotto ad una sorta di esercitazione accademica. La “furia deregolatrice” di quell’azione portò anche alla cancellazione, oltre che di quasi tutto il citato apparato normativo del Piano (si salvarono solo i Beni Paesaggistici “Di interesse Nazionale”, oggetto di apposito protocollo Stato-Regione Calabria), anche le utilissime Direttive che indicavano norme e strategie di fronteggiamento e gestione dei “Rischi” citati sopra (Sismi, Frane e Alluvioni, Incendi, inquinamenti, Erosione costiera , Degrado Patrimonio urbanizzato , ecc. ).

I sottoscritti cittadini calabresi, singoli e associati in consessi socio-culturali e tecnico - scientifici , chiedono alla Giunta Regionale di recente insediatasi, di dimostrare di aver colto pienamente e di voler trovare risposte ai drammatici termini delle ricadute calabresi della crisi climatica ed ecologica globale, che  esasperano i già gravi problemi che già colpiscono territorio ed ambiente, oltre che società, regionali, partendo da un segnale concreto di cesura e svolta radicale rispetto al passato. Un atto che significhi blocco di degrado e dissesto e apertura verso scenari di sostenibilità sociale e ambientale, inevitabilmente legati a tutela, conservazione e valorizzazione di territorio e paesaggio.

Un’azione che non può non avviarsi con il reale rilancio dello strumento programmatico regionale mirato a questo, ovvero il Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico; questa volta però completo di regole e strategie adeguate; ovvero di quadro normativo consistente e cogente. I sottoscritti lanciano questo appello per l’aggiornamento e la rapida approvazione dell’apparato normativo del Qtr: la base per la salvezza e riqualificazione del territorio e per uno sviluppo sostenibile connotato dall’ancora notevole paesaggio regionale.

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