Caos rifiuti a Crotone, Legambiente Calabria dice no all'inceneritore

La proposta non piace all’associazione ambientalista: «Uscire dalla logica delle discariche e investire sulla raccolta differenziata»

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di Redazione
5 gennaio 2021
12:03

Anche Legambiente Calabria interviene sull’emergenza rifiuti esplosa a Crotone durante le festività natalizie, a causa dell’impossibilità di conferire nella discarica di Columbra e al selezionatore di Ponticelli, che avevano subito danni durante l’alluvione di fine novembre.

No al termovalorizzatore

In particolare, Legambiente Calabria esprime grande sconcerto in merito alla proposta di costruire a Crotone un termovalorizzatore che bruci i rifiuti dell'intera Regione. «Crotone è una città già duramente colpita sotto il profilo ambientale da politiche di industrializzazione prima e di deindustrializzazione poi, totalmente errate e i cui effetti nefasti incidono ancora oggi sul territorio e sulla salute delle persone e, sicuramente, non ha bisogno di termovalorizzatori. In Calabria la gravità della questione rifiuti impone serietà e non necessita di annunci teatrali quanto anacronistici e costosi» dichiara Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria.

«La direzione della politica europea in materia è molto chiara– spiega la Parretta - i fondi comunitari, da ultimo quelli previsti dal Recovery Fund, devono concentrarsi sull'economia verde e sulla lotta ai cambiamenti climatici, mentre impianti di incenerimento, discariche ed altre strutture di smaltimento di rifiuti indifferenziati non dovrebbero più essere finanziati per i loro effetti nocivi su salute e ambiente».


Uscire dalla logica degli inceneritori

«I dati sulla raccolta differenziata nella città di Pitagora - commenta Nicola Abbruzese, membro del Consiglio direttivo di Legambiente Calabria e co-responsabile del settore rifiuti e depurazione - sono molto bassi. In Calabria, sui rifiuti, bisogna fare scelte chiare che vadano nella direzione di un'economia circolare seria ed efficace e devono essere costruiti gli impianti della filiera del riciclo, a partire dagli impianti di compostaggio e digestione anaerobica per la produzione di compost di qualità e biometano. Annunci ad effetto da parte di alcuni politici, come quello sulla realizzazione di un termovalorizzatore nella città di Crotone, vanno nella direzione sbagliata e sono indirizzati a destabilizzare il sistema della raccolta differenziata che, se pur con troppa lentezza, sta finalmente crescendo in Calabria».

«Per superare la perenne emergenza nella gestione dei rifiuti - conclude Anna Parretta - la Calabria deve uscire dalla logica degli inceneritori e delle discariche, sviluppando ogni possibile azione, per come previsto dalla normativa vigente, per far aumentare il riciclo da raccolta differenziata e lavorare sulla riduzione alla fonte dei rifiuti, seguendo l'esempio dei Comuni ricicloni e rifiuti free calabresi che anche quest'anno Legambiente premierà nel corso dell’Ecoforum regionale sull'economia circolare».

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