Nessuno sfratto per le tartarughe del Centro di Brancaleone
La notizia comunicata dai responsabili della struttura che, negli anni, ha salvato oltre 600 esemplari feriti. Il contratto di locazione con Ferrovie dello Stato sarà rinnovato a breve
Buone notizie per il Centro recupero tartarughe marine di Brancaleone, costretto a chiudere dopo il non rinnovo del contratto d’uso al Comune da parte della Federservizi (Gruppo Ferrovie dello Stato). I responsabili della struttura, conosciuta in tutta Italia grazie alle attività a tutela delle tartarughe portata avanti da anni, hanno annunciato in una nota stampa le ultime novità: «Grazie al diretto interessamento del presidente della Regione Calabria Mario Oliviero – affermano - negli ultimi giorni abbiamo interloquito telefonicamente con i dirigenti di Rfi, nella persona della dottoressa Versace e dell’ingegnere Stassi che, dopo aver dimostrato grande disponibilità, ci hanno rassicurato dicendo che il contratto sarà rinnovato a breve e che le attività del Centro recupero potranno continuare in quanto non sarà eseguito alcuno sfratto».
Non ci saranno sfratti
Un contratto che si troverebbe nella fase della stesura e che «dopo i dovuti tempi tecnici, potrà essere sottoposto alla firma delle parti». Un epilogo inatteso dopo mesi di incertezze: «Oltre a rassicurare noi responsabili di Blue Conservancy (la onlus a gestione del Crtm Brancaleone) nella continuazione del progetto di tutela e conservazione delle tartarughe marine in Calabria – aggiungono - trova entusiasti della collaborazione i dirigenti di Rfi per il nobile scopo al quale viene concesso il loro locale».
Oltre 600 le tartarughe salvate
Il Centro, in questi anni, ha salvato oltre 600 esemplari di Caretta caretta (e Chelonia mydas), rinvenuti feriti in tutta la regione Calabria e Stretto di Messina, oltre a divenire punto di riferimento di educazione e turismo ambientale: «Ringraziamo Rfi che, come da accordi, sta effettuando i lavori di messa in sicurezza e ripristino del solaio della sala vasche e dell’ambulatorio che, come saprete, era crollato in seguito alle forti piogge degli ultimi anni. A tal proposito – proseguono - nei mesi precedenti, il presidente Filippo Armonio aveva avviato una raccolta fondi per effettuare i lavori che purtroppo non rientrano nell’appalto di Rfi, quali gli impianti elettrici, la pavimentazione, gli infissi e altre opere necessarie per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento dell’ospedale delle tartarughe marine di Brancaleone, raccolta poi rimasta sospesa dopo la comunicazione di sfratto, ricevuta in data 11 novembre». Sarà lanciata una nuova raccolta fondi «per continuare i lavori e poter ripartire al più presto a soccorrere le tartarughe in difficoltà che di continuo ci vengono segnalate». In conclusione ringraziamenti sono giunti all’indirizzo di quanti
«hanno dimostrato solidarietà con i loro messaggi di affetto e vicinanza e sostenuto con donazioni».
LEGGI ANCHE: «Il Centro recupero tartarughe marine di Brancaleone non chiuderà»
Sfrattate le tartarughe di Brancaleone, il centro costretto a chiudere
Tartarughe marine, il Centro di Brancaleone approda sulla tv inglese