Chiude l'unica discarica in Calabria. Emergenza rifiuti dalla fine di gennaio

L'amministratore delegato di Sovreco scrive alla Regione: «Dal 1° febbraio nessun conferimento sarà più possibile». Intanto Reggio e Cosenza attendono l'esito della gara per il trasporto all'estero

di Luana  Costa
18 gennaio 2019
23:04

«Alla data del 31 gennaio 2019 è segnata la scadenza delle ultime attività attualmente in corso e, pertanto, dal 1 febbraio 2019 non saranno accettati ulteriori conferimenti». Lascia scarsi margini di manovra la lettera vergata, poco più di una settimana fa, dall’amministratore delegato di Sovreco, Vincenzo Calfa, che nei fatti annuncia l’imminente serrata dei cancelli dell’ultima discarica ancora attiva in Calabria.
Era stato lo stesso dipartimento Ambiente ad ammettere la prossima saturazione dell’impianto crotonese nella relazione allegata alla gara d’appalto per il trasporto fuori regione dei rifiuti provenienti da Reggio Calabria e da Cosenza. In quel resoconto i funzionari regionali quantificavano genericamente in “qualche mese” la saturazione della discarica ma è lo stesso amministratore delegato a mettere adesso nero su bianco le scadenze smarcandosi dall’accordo sottoscritto nel vertice convocato d’urgenza a inizio mese alla Cittadella per scongiurare la paralisi del settore. Nella lettera che porta la data del 10 gennaio scorso, il responsabile della discarica richiede, infatti, la regolarizzazione delle attività svolte nel mese di gennaio per le quali nessun contratto poteva essere sottoscritto non esercitando più la Regione le competenze in materia di rifiuti, transitate nel frattempo ai Comuni costituiti in Ambiti territoriali ottimali (Ato).

 


«Con tre note – risalenti a ottobre, al 21 e ancora al 31 dicembre – nonché nelle tre riunioni tenute al dipartimento abbiamo reiteratamente segnalato a questo ente la scadenza del contratto in essere; il requisito imprescindibile della contrattualizzazione di ogni attività svolta; gli oneri gestionali, legali e finanziari che regolamentano e condizionano la gestione degli spazi disponibili negli impianti di nostra proprietà; l’esaurimento dei volumi di abbancamento disponibili per nuovi conferimenti, dovendo riservare gli esigui volumi residui ai contratti stipulati con altre società», scrive ancora Calfo spalancando quindi le porte di un’emergenza che si annuncia di sistema.

 

Nessuna Comunità d’ambito, tra le poche costituite, ha ancora individuato un luogo in cui realizzare una discarica a servizio dell’Ato, ad eccezione di Catanzaro, il cui progetto di revamping dell’impianto di Alli giace però al Consiglio superiore dei Lavori Pubblici in attesa della sua approvazione. E pure la gara d’appalto per spedire fuori regione i rifiuti prodotti dagli impianti di Reggio Calabria e di Cosenza non fa, di certo, ben sperare per il futuro. Insomma, mentre l’area sud e quella nord della Calabria già si appresta a trasportare all’estero la propria immondizia, anche a quella dell’area centrale probabilmente toccherà la stessa sorte con un conseguente aggravio della tariffa per i contribuenti, considerati gli importi posti a base d’asta dalle due gare già indette alla Cittadella.

 

Luana Costa

Giornalista
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