Coronavirus, in Calabria contagiati “giovani”, decessi tra gli 80enni e oltre 100 sanitari positivi

Il report del Dipartimento regionale Tutela della salute. Tra gli 89 morti alla data del 6 maggio, si registra una prevalenza degli uomini sulle donne e un’età media di oltre 82 anni. Le situazioni più a rischio nelle case di cura, dove sono stati 207 i malati di covid, tra operatori ed ospiti

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15 maggio 2020
14:34

In Calabria l’età media dei positivi al coronavirus è di 51,9 anni, l'età media dei deceduti è di 82,26 anni. Lo rivela l’ultimo report settimanale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria sui dati del coronavirus: il periodo sotto osservazione del report, curato dal settore 9 del Dipartimento regionale, copre l’arco temporale dall'inizio dell'emergenza fino al 6 maggio. Il report censisce nel dettaglio 1.115 casi, con leggera prevalenza numerica delle donne e con un'età media dei contagiati attestata a 51,9 anni.

 


Di questi – si evidenzia nel report – i soggetti in età pediatrica contagiati rappresentano il 6,8% del totale, con complessivi 76 casi, per un’età media di 12 anni. Quanto all'andamento dell’epidemia, secondo il report del Dipartimento regionale «il valore più alto (96 nuovi casi) è stato raggiunto il 27 marzo in relazione con il manifestarsi di un focolaio in una rsa. Alla data del 6 maggio i casi attivi risultano 644, con un decremento, dal 29 aprile, pari a 109 unità.

Questi dati indicano che dal 16 aprile, data in cui è stato raggiunto il massimo dei casi attivi dall'inizio dell'epidemia, pari a 847, vi è stata una diminuzione pari a 203 unità. Il decremento in termini percentuali, dal 16 aprile al 6 maggio risulta essere del 34,5%». Infine, con riferimento ai decessi per coronavirus in Calabria, il Dipartimento regionale Tutela della Salute evidenzia che «il 13 aprile, per la prima volta durante l'epidemia, il numero dei guariti ha superato il numero dei deceduti e la divaricazione tra guariti e deceduti è andata progressivamente aumentando».

Degli 89 deceduti censiti al 6 maggio in Calabria, si registra una prevalenza degli uomini sulle donne (53 rispetto a 36), e l'età media dei deceduti è 82,26 anni (donne 85 anni, uomini 74,92 anni). Dai dati emerge anche che, fino al 6 maggio, sono stati 107 gli operatori sanitari contagiati.

«È documentato - c'è scritto nel report - che i soggetti maggiormente a rischio d'infezione da Sars-Cov-2 sono coloro che si trovano a contatto stretto con pazienti affetti da Covid-19, in primis gli operatori sanitari impegnati in assistenza diretta ai casi».

 

Infatti, tra i primi interventi realizzati per affrontare l’epidemia, la Protezione civile regionale, d'intesa con il Dipartimento Tutela della Salute, ha provveduto all'installazione negli ospedali ubicati in tutta la regione, delle tende di “triage campale”. Tali strutture sono state predisposte in prossimità di tutti i pronto soccorso degli ospedali della regione Calabria, pari a 21».

 

Su scala nazionale, quella degli operatori sanitari è una delle categorie maggiormente colpite. Alla data di redazione del report calabrese, sono stati riportati al sistema di sorveglianza nazionale della piattaforma dell'Istituto superiore di Sanità 23988 di Covid-19 (con un incremento pari al 12,7% nell'ultima settimana di rilevazione) tra gli operatori sanitari, di questi, 107 in Calabria.

«Diversamente da quanto avviene nella popolazione generale, negli operatori sanitari calabresi - è scritto nel rapporto - si osserva un numero maggiore di casi di sesso femminile rispetto al numero di casi di sesso maschile.

Il primo caso di Covid-19 tra gli operatori sanitari si è verificato nella provincia di Crotone, mentre il numero maggiore di casi si è riscontrato nella provincia di Catanzaro, in seguito al focolaio individuato in una rsa».

 

Il Dipartimento regionale Tutela della Salute, inoltre, rimarca che una seconda categoria di soggetti a rischio è rappresentata dagli ospiti delle strutture residenziali sociosanitarie: «In tali strutture, gli ospiti, in genere con un'età superiore ai 60 anni, spesso presentano patologie multiple, croniche, fragilità e disabilità. Tale categoria di soggetti è potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave, qualora colpiti da Covid-19». Nel periodo sotto osservazione, i casi confermati riconducibili a queste strutture, inclusi gli operatori sanitari e socio sanitari e i contatti sono stati 207, con un'età media di 67,4 anni.

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