Foce del Crati, al via il progetto di pulizia e valutazione impatto ambientale

Attuato dall’ente gestore delle Riserve del Lago di Tarsia e della Foce del Crati-Amici della Terra Italia è stato finanziato dal Dipartimento ambiente e territorio della Regione Calabria

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di Redazione
17 luglio 2019
12:46
La foce del Crati
La foce del Crati

È in pieno svolgimento l’attività del progetto “Rimozione del beach litter & Attività di ricerca dell'impatto ambientale sulla biodiversità e sugli habitat della Riserva e del Sic Foce del Crati”, che prevede tra l’altro la pulizia manuale della spiaggia e dell’area dunale della Riserva naturale regionale e della Zsc (Zona speciale di conservazione) della foce del fiume Crati, una delle più importanti aree umide della Calabria.

 


Il progetto messo in atto ed attuato dall’Ente gestore delle Riserve del Lago di Tarsia e della Foce del Crati-Amici della Terra Italia è stato finanziato dal Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria nell’ambito del PO Calabria, FESR-FSE 2014-2020, Azione 6.5.A.1 – Sub 2.

 

La raccolta manuale del beach litter (o rifiuti marini) è un metodo efficace per ridurre le quantità di rifiuti marini presenti lungo le coste sabbiose, aste e foci fluviali. La possibilità di effettuare una selezione del materiale durante le operazioni, limitando la raccolta ai soli rifiuti antropici e lasciando sul posto materiale naturale organico, indispensabile per il mantenimento dei sistemi naturali costieri, rende questo metodo ecologicamente sostenibile.

 

Oltre alla pulizia manuale de rifiuti antropogeni spiaggiati, attraverso la conoscenza della quantità e della tipologia di rifiuti, si possono elaborare delle strategie di gestione che non siano limitate alla semplice pulizia, ma che prevedano delle azioni concrete e mirate di prevenzione.

 

Infatti, attraverso azioni integrative alla rimozione dei rifiuti l’attività portata avanti dall’Ente Riserve prevede, mediante l’applicazione di un Protocollo scientifico, a determinare:

• il Campionamento “Standing Stock”: serve a conoscere esclusivamente la quantità di rifiuto presente in un dato momento dell’anno e soprattutto la tipologia di questo rifiuto;
• il Campionamento “Accumulation Survey”: utilizzato per valutare i regimi di accumulo durante l’anno e individuare le dinamiche di spiaggiamento delle diverse tipologie di rifiuto;
• l’Analisi degli impatti sulla biodiversità e sugli habitat: finalizzata a determinare l’impatto di intrappolamento, di soffocamento e di avvelenamento da parte degli organismi (insetti, rettili, uccelli), delle meso e macro-plastiche spiaggiate; la composizione e numerosità di organismi impattati (intrappolati, avvelenati, soffocati); la ricchezza e diversità di specie presenti.

 

L’analisi dei dati raccolti consentirà di determinare gli impatti del rifiuto antropogeno spiaggiato su fauna, flora, habitat, catena alimentare e processi ecosistemici.

 

Accanto al Protocollo scientifico l’Ente gestore delle Riserve ha, contestualmente, avviato un protocollo di pulizia “politica” della spiaggia e del “sistema” dunale e retrodunale ricadente all’interno della Riserva e della ZSC. L’operazione di pulizia denominata “Plastic Blitz” ha come obiettivo la pulizia generale della spiaggia e delle aree dunali e retrodunali.

 

Per quanto attiene ai dati della pulizia “politica” l’Ente gestore delle Riserve ha conferito, nei primi 2 mesi di attività, alle Società di gestione dei rifiuti dei comuni di Cassano allo Ionio e Corigliano-Rossano, circa 13 quintali di rifiuti costituiti, prevalentemente, da materiale quale plastica e vetro.

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