Ambiente Calabria

Luci e ombre del nuovo corso su mare e rifiuti: controlli ok, ma slitta il raddoppio del termovalorizzatore

VIDEO | L'anno appena terminato è stato caratterizzato da una maggiore attenzione al settore della depurazione, con l'utilizzo dei droni e sfruttando la collaborazione con Arpacal e Stazione Zoologica Anton Dhorn. Più scarsi i risultati in materia di smaltimento dell'immondizia  

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di Agostino Pantano
2 gennaio 2023
19:00

Mare e rifiuti sono stati i principali dossier aperti dalla regione nell’anno appena finito. Due questioni affrontate col piglio di chi vuole assicurare un nuovo corso politico, un metodo diverso e una compartecipazione inedita rispetto ai mali storici della Calabria.

La balneabilità delle acque, da assicurare anche a fini turistici, una stretta nei controlli e una collaborazione con gli organi di controllo, sono stati gli obiettivi principali a partire dai quali si è mosso il governatore Roberto Occhiuto, che, invece, sul fronte dei rifiuti ha puntato a incentivare una impiantistica regionale imperniata sul pianificato raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro, nonché sul varo della nuova autorità regionale che unifica la gestione delle risorse idriche e dello smaltimento degli Rsu.


Sulla prima questione, quella relativa al mare, per la prima volta sono volati i droni sulle coste calabresi a caccia della derivazione di un inquinamento prodotto perlopiù dai depuratori malfunzionanti, dai corsi d’acqua non controllati e da un entroterra per decenni privo di qualsiasi efficiente. Qui Occhiuto ha potuto contare sulla task force formata dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, ad Amendolara, diretta da silvio Greco, e dall’Arpacal guidata da Mimmo Pappaterra, ma anche sull’azione ci contrasto all’illegalità assicurata dalle procure di Vibo Valentia e Lamezia Terme guidate rispettivamente da Camillo Falvo e da Salvatore Curcio.

Per quanto riguarda i rifiuti, non è andata a buon fine la manifestazione d’interesse con cui la Regione intendeva ammodernare l’impianto gioiese e raddoppiare la potenza di smaltimento, perché l’unico soggetto che ha presentato un’offerta è stato giudicato insufficiente dalla commissione di valutazione preposta. Rimane quindi in alto mare la soluzione del problema dell’inquinamento causato dalla vetustà del sito gioiese, come pure toccherà aspettare i prossimi mesi per capire il grado di sostegno concreto che i Comuni offriranno alla azienda multiutility varata con legge regionale.

Giornalista
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