Luci e ombre del nuovo corso su mare e rifiuti: controlli ok, ma slitta il raddoppio del termovalorizzatore
VIDEO | L'anno appena terminato è stato caratterizzato da una maggiore attenzione al settore della depurazione, con l'utilizzo dei droni e sfruttando la collaborazione con Arpacal e Stazione Zoologica Anton Dhorn. Più scarsi i risultati in materia di smaltimento dell'immondizia
Mare e rifiuti sono stati i principali dossier aperti dalla regione nell’anno appena finito. Due questioni affrontate col piglio di chi vuole assicurare un nuovo corso politico, un metodo diverso e una compartecipazione inedita rispetto ai mali storici della Calabria.
La balneabilità delle acque, da assicurare anche a fini turistici, una stretta nei controlli e una collaborazione con gli organi di controllo, sono stati gli obiettivi principali a partire dai quali si è mosso il governatore Roberto Occhiuto, che, invece, sul fronte dei rifiuti ha puntato a incentivare una impiantistica regionale imperniata sul pianificato raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro, nonché sul varo della nuova autorità regionale che unifica la gestione delle risorse idriche e dello smaltimento degli Rsu.
Sulla prima questione, quella relativa al mare, per la prima volta sono volati i droni sulle coste calabresi a caccia della derivazione di un inquinamento prodotto perlopiù dai depuratori malfunzionanti, dai corsi d’acqua non controllati e da un entroterra per decenni privo di qualsiasi efficiente. Qui Occhiuto ha potuto contare sulla task force formata dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, ad Amendolara, diretta da silvio Greco, e dall’Arpacal guidata da Mimmo Pappaterra, ma anche sull’azione ci contrasto all’illegalità assicurata dalle procure di Vibo Valentia e Lamezia Terme guidate rispettivamente da Camillo Falvo e da Salvatore Curcio.
Per quanto riguarda i rifiuti, non è andata a buon fine la manifestazione d’interesse con cui la Regione intendeva ammodernare l’impianto gioiese e raddoppiare la potenza di smaltimento, perché l’unico soggetto che ha presentato un’offerta è stato giudicato insufficiente dalla commissione di valutazione preposta. Rimane quindi in alto mare la soluzione del problema dell’inquinamento causato dalla vetustà del sito gioiese, come pure toccherà aspettare i prossimi mesi per capire il grado di sostegno concreto che i Comuni offriranno alla azienda multiutility varata con legge regionale.
Articoli Correlati
![Lotta all’inquinamentoLiquami sversati nei fiumi e rifiuti abbandonati: 11 denunce, multe e sequestri nel Reggino](https://img.lacstatic.it/_pageimg/2024/07/25/mini_2024_rifiuti-reggino-tredici.jpg)
Lotta all’inquinamentoLiquami sversati nei fiumi e rifiuti abbandonati: 11 denunce, multe e sequestri nel Reggino
![I controlliMare inquinato a Lamezia, sequestrato tratto di un canalone industriale che scaricava nel Golfo di Sant’Eufemia](https://img.lacstatic.it/_pageimg/2024/07/24/mini_2024_canalone-lamezia-quindici.jpg)
I controlliMare inquinato a Lamezia, sequestrato tratto di un canalone industriale che scaricava nel Golfo di Sant’Eufemia
![Lotta all’inquinamentoDepurazione, dalla Regione disco verde per definire gli interventi negli impianti siti nei Comuni costieri calabresi](https://img.lacstatic.it/_pageimg/2021-07-22/mini_2021_fanghi_depurazione.jpg)