Il caso

Il Comune del Vibonese che sfida Sorical: «Ci scaviamo i nostri pozzi, basta dipendenza»

Il sindaco di Capistrano Marco Martino parla di svolta storica: «Paghiamo 36mila euro all’anno ad un ente che si rifornisce nel nostro territorio. È ora di cambiare»

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di Giusy D'Angelo
16 marzo 2022
21:50

«L’obiettivo è quello di creare due pozzi idrici e dare inizio al procedimento di distacco da Sorical». Il sindaco di Capistrano, Marco Martino parla di «svolta storica». E in effetti, per il piccolo comune del Vibonese, l’addio all’ente gestore delle risorse idriche calabresi è una piccola quanto significativa rivoluzione. Un rapporto travagliato con Sorical che ha spinto il primo cittadino a percorrere una via innovativa: «Parte tutto dalla necessità di rivendicare una autonomia idrica che Capistrano ha sempre avuto. Il nostro territorio – spiega - è ricchissimo di acqua e nonostante offra nel suo territorio il passaggio delle condutture Pizzo ed Uniti che riforniscono diversi comuni vibonesi, non ha mai ricevuto alcuna utilità o beneficio».

Il contenzioso con Sorical

Il sindaco Martino entra nel dettaglio della questione: «Ogni anno il Comune paga somme di 35-36mila euro alla Sorical. Paghiamo acqua a chi riceve acqua da noi. Non solo. Attraverso grosse tubature che attraversano Capistrano, l’acquedotto sito in località Farinazzo serve ben 18 paesi. La nostra acqua arriva finanche a Vibo. Eppure offriamo il passaggio di conduttore senza aver alcun ritorno, né royalty, né interventi per la comunità, né opere infrastrutturali. Addirittura nel 2018 il nostro comprensorio è stato colpito da una gravissima alluvione, Sorical non ha fatto nulla. Solo il Comune si è attivato per reperire fondi».


Una presa di coscienza che ha spinto il sindaco ad aprire un contenzioso: «Abbiamo chiesto un danno risarcitorio. Per anni abbiamo dato senza nulla in cambio. È diventata una questione di principio. Abbiamo aperto anche una trattativa con la quale chiediamo di avere acqua a titolo gratuito, o emolumenti in base a quanto offriamo. La Sorical ci ripete che non ci deve nulla. Siamo d’accordo che l’acqua sia un bene demaniale, ma – scandisce il primo cittadino- il collettamento delle sorgenti all’interno dei nostri territori non ha portato nemmeno la realizzazione dell’opera più misera a beneficio dell’ente».

I nuovi pozzi

Capistrano è decisa a voltare pagina: «Abbiamo inoltrato richiesta al Demanio per l’autorizzazione alla creazione due nuovi pozzi idrici comunali. Permetteranno il distacco dalla società Sorical ed abbatteranno notevolmente i costi sulle bollette dei nostri concittadini. Facendo una rapida stima – calcola Marco Martino - avremo costi 15 volte inferiori rispetto a quanto pagato alla Sorical.

I due impianti sorgeranno lungo Piano di Rollo, zona ricchissima di acqua nel sottosuolo e verranno utilizzati in due modalità differenti con una taratura di 3,5 litri/ secondo ciascuno. Il primo pozzo sarà attivo tutto l’anno e servirà a soddisfare il far bisogno giornaliero per 9 mesi circa, il secondo assieme al primo, sarà invece attivato nei restanti 3 mesi, quelli di maggiore siccità, permettendo così di rifornire costantemente il flusso d’ acqua richiesto dalla cittadinanza. Soprattutto nel periodo estivo». Il percorso oltre alla fase burocratica prevede captazioni, collaudi, trattazione dell’acqua: «Puntiamo a rendere il nostro paese autonomo. È ora di sfruttare al meglio le nostre risorse», conclude il sindaco.

Giornalista
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