Inchiesta Waste water su rifiuti industriali in mare, a Lamezia verifiche sullo stato delle acque

Al centro dell’operazione l’impianto Ilsap: amministratori e direttore sono accusati di plurimi reati ambientali. Il Comune si è costituito parte civile

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di Tiziana Bagnato
23 aprile 2021
20:14

Inizieranno la prossima settimana, a partire da martedì, gli accertamenti atti a verificare «se sussiste compromissione o deterioramento significativo e misurabile delle acque o di porzioni estese di suolo sottosuolo e falda e se, in caso positivo, sia riconducibile alle attività prodotte dai soggetti indagati».

Proseguono le indagini relative all’inchiesta Waste Water che lo scorso gennaio ha portato a misure cautelari e sequestri di beni, tra i quali un impianto di trattamento, a carico di tre amministratori dell’Ilsap Srl e del direttore dello stabilimento produttivo della società, accusati di plurimi reati in materia ambientale.



Le indagini dei finanzieri del comando provinciale di Catanzaro, con i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Catanzaro e il personale della capitaneria di porto di Vibo Valentia, coordinate dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio e dal sostituto procuratore Marica Brucci hanno portato alla lucre il presunto smaltimento illecito di rifiuti speciali industriali e scarti della lavorazione del biodiesel, in uscita dall’impianto di trattamento dello stabilimento Ilsap S.r.l., risultato completamente inattivo.

Materiale che sarebbe stato convogliato nel depuratore consortile e da qui direttamente in mare. Dopo l’ammissione di incidente probatorio che dovrà accertare le accuse e in particolare quella, rivolta ai responsabili Ilsap, di «aver riversato, senza alcun trattamento, i reflui dell’impianto sia nella condotta destinata al depuratore consortile, che nella condotta delle acque di seconda pioggia (canalone A e B) che confluisce a mare, e il deposito abusivo sul terreno di rifiuti industriali con superamento dei limiti per numerosi parametri indicati dalla normativa ambientale vigente», il giudice ha nominato un consulente tecnico d’ufficio.

Il Comune di Lamezia Terme è parte offesa nel procedimento e lo scorso marzo si è costituito parte civile. Come consulente di parte del Comune è stato dato incarico diretto per 6.851,52 euro, compresa Iva ed altri oneri, a Luigi Guadagnolo per IG&P Ingegneri Guadagnolo & Partners S.r.l.

 

Giornalista
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