La guerra dell’acqua, il Consorzio di Catanzaro trascina A2A dinnanzi al giudice

Il presidente denuncia il mancato rispetto della convenzione da parte del gestore delle risorse idriche calabresi. «Sarà ora il Tribunale a pronunciarsi»

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di Redazione
6 agosto 2021
14:04

«I diritti del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese e di conseguenza quelli degli agricoltori sanciti dalla convenzione per i rilasci idrici da parte di A2A non vengono rispettati, nonostante la società tenti di affermare il contrario». È quanto si legge in una nota firmata dal presidente Fabio Borello che nei fatti annuncia battaglia contro il colosso dell'idroelettrica. 

«Questo in estrema sintesi è quanto sta accadendo. Una situazione  - chiarisce - che rinfocola la “guerra dell’acqua” e che vede gli agricoltori ed il Consorzio in assetto di guerra poiché, è evidente che i volumi idrici non sono stati adeguati alle richieste del Consorzio e la situazione che si sta verificando nel mese di agosto, con temperature torride, persistente siccità e assenza di piogge sta accentuando le già notevoli difficoltà alle aziende agricole. La convenzione – spiega Borrello – prevede un rilascio di acqua, a valle del Centrale di Magisano di 280mila metri cubi medi giornalieri, drammaticamente e a suo insindacabile giudizio, A2A, ne rilascia meno di 1/3 del quantitativo (90mila  mc) e tra questi è compreso il rilascio per l’uso potabile.


A nulla finora – commenta Borrello – sono valse le continue e ripetute sollecitazioni ad A2A per adeguare i volumi idrici e responsabilmente il Consorzio, come peraltro aveva annunciato, ha depositato formale istanza in via d’urgenza a norma dell’art. 700 del c.c. al Tribunale Civile di Catanzaro per chiedere il rispetto della convenzione e l’immediato adeguamento dei rilasci. Sarà adesso quindi un giudice a pronunciarsi. Ci sono – ribadisce – conseguenze economico-sociali e il futuro e la gestione delle risorse idriche è argomento di grande attualità e quindi non possiamo che mettere in atto, a beneficio degli agricoltori, tutte le iniziative possibili, per ottenere “ad ogni costo” quello che legittimamente spetta agli agricoltori, perché non è accettabile che per mero profitto, si penalizzino risorse vitali come il cibo e l’ambiente. Di tutto questo – conclude Borrello – costantemente è stata informata la Regione Calabria che deve vigilare sul rispetto della Convenzione».

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