Discarica Lamezia, sì dei sindaci all'ampliamento. Cittadini contrari

VIDEO | Riaprire le vasche in disuso di Località Stretto e costruirne una nuova. Questo il progetto della Regione sul quale si sono confrontati a Maida primi cittadini e realtà territoriali. Le associazioni agricole e ambientaliste impongono l’alt

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di Tiziana Bagnato
19 giugno 2020
12:04
Un moment dell’incontro organizzato dai sindaci di Maida e Jacurso
Un moment dell’incontro organizzato dai sindaci di Maida e Jacurso

Riaprire le vasca in disuso della discarica di località Stretto a Lamezia e costruirne una terza. Questo il progetto della Regione sul quale si sono confrontati a Maida sindaci e associazioni. Favorevoli i primi cittadini, mentre realtà agricole e ambientaliste impongono l’alt.

 


In particolare, il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro ha tenuto a sottolineare come la sua posizione sia in perfetta linea con quella della Regione Calabria e dell’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio. Un passo necessario nel percorso verso i rifiuti zero per Mascaro che ha sottolineato come si comincerebbe solo con il riaprire la prima vasca e dissequestrare la seconda. La creazione di una terza vasca sarebbe solo un’ipotesi appendice, alla quale ricorrere qualora non bastassero le prime due.

Ma dovendo in questo momento Lamezia, ha spiegato Mascaro, solo accogliere gli scarti di lavorazione degli impianti adibiti al trattamento dei rifiuti quanto già disponibile dovrebbe essere più che sufficiente. Fare fronte comune per uscire dall’empasse e approdare più agevolmente a tempi migliori è la linea battuta anche da altri sindaci. Per Ferdinando Serratore, primo cittadino di Jacurso, si è puntato troppo poco sulla prevenzione e si costretti ora a dovere “curare” e ad accogliere quindi quanto previsto dalla Regione Calabria. Salvatore Paone, invece, sindaco di Maida punta a far conciliare rispetto dell’ambiente e cura del territorio.

 


Di tutt’altro avviso le associazioni agricole e le sigle confluite in una Rete Civica contraria al fatto che si metta mano a Località Stretto. Da un lato, sottolineano la presenza di terreni agricoli, patrimonio della Piana di Lamezia che verrebbero danneggiati dagli stormi di volatili attratti da ciò che per noi è scarto e per loro è cibo. Dall’altro, evidenziano, ancora la presenza di pozzi d’acqua che andrebbero ad essere contaminati.

 

Un accanimento ambientale, insomma, che respingono piene mani. «Si tratta di un territorio già minato da diversi problemi, come quello della fauna selvatica, i rifiuti dobbiamo capire tutti insieme come farli diventare un’opportunità» ha affermato alla nostra testata Pietro Bozzo, direttore della Federazione Coldiretti Catanzaro-Crotone-Vibo. E il “fronte nel no” non sembra intenzionato a mollare la presa. In vista c’è anche una mobilitazione per attirare quanto più possibile l’attenzione della Regione ed evitare la riapertura della discarica.

 

Giornalista
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