Il Tar ferma la strage indiscriminata dei maiali calabresi, salvi i salumi Dop

I giudici amministrativi hanno ravvisato un eccesso di potere nel decreto del commissario Scura che puntava all’accreditamento della Calabria come regione indenne alla malattia vescicolare dei suini
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di Luana  Costa
11 aprile 2018
16:55

Eccesso di potere per violazione del principio di proporzionalità”. È con questa motivazione che la prima sezione del Tar Calabria ha in parte annullato il decreto, con cui la struttura commissariale aveva approvato il piano straordinario per l'acquisizione della qualifica della regione accreditata per la malattia vescicolare dei suini. Il piano era stato varato dal plenipotenziario della sanità calabrese, Massimo Scura, al fine di arginare l’infezione e far ottenere alla Calabria l’accreditamento di regione indenne alla malattia vescicolare dei suini.

 


Il ricorso

Al varo del piano si sono opposti sia la Coldiretti che l’associazione regionale suinicoltori calabresi, che hanno impugnato il decreto al Tar ravvisando profili di eccesso di potere e contestando nel merito le prescrizioni. I giudici amministrativi, dopo aver ancora una volta confermato la piena titolarità dei poteri in materia sanitaria dell’organo governativo sostitutivo degli organi regionali, ha ritenuto di dover accogliere il ricorso nella parte in cui prevede la macellazione dei suini solo sulla base della violazione delle norme di biosicurezza, nella parte in cui si prevede la macellazione di tutti gli animali e nella parte in cui non si prevede la corresponsione dell’indennità.

 

Eccesso di potere

«La macellazione di tutti i capi indistintamente, comminata per la sola ipotesi che non siano state ottemperate le misure di biosicurezza non trova alcun aggancio specifico né nelle norme nazionali né in quelle eurounitarie. Ritiene pertanto il collegio che la discordanza sul punto tra quanto previsto dall’ordinanza ministeriale e quanto previsto dal piano straordinario commissariale non sia sufficientemente motivata, poiché la macellazione di tutti i capi riproduttori appare sì efficace rispetto all’obiettivo sanitario perseguito ma eccessivamente incidente rispetto agli interessi patrimoniali degli allevatori».
Interessi che si riferiscono anche alla filiera di produzione dei salumi Dop calabresi, che secondo i ricorrenti sarebbe stata compromessa da un ordine di abbattimento indiscriminato.  

 

Compensazione economica

I giudici amministrativi hanno poi accolto il ricorso anche nella parte in cui il piano prevede l’abbattimento dei capi senza la corresponsione di un indennizzo. «In assenza di una specifica motivazione sul punto e anche alla luce dei programmi di finanziamento europeo predisposti per il piano di eradicazione della malattia vescicolare dei suini, ritiene il collegio che il vizio di eccesso di potere sia fondato sul punto, dovendo ritenersi illegittima la mancata previsione di forme di compensazione economiche se non emerge una concausa della diffusione della malattia ascrivibile alla violazione delle regole di biosicurezza». 

 

Luana Costa

Giornalista
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