Manda un sms alla Prociv e le rispondono dopo un mese: «Non ci scocciare»

FOTO | Una cittadina di Cosenza si era rivolta alla Protezione civile perché preoccupata dalle condizioni del corso d’acqua nei pressi della sua abitazione in occasione di un’allerta meteo rossa

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di Redazione
15 dicembre 2019
14:18

Un’allerta meteo, il messaggio di una utente preoccupata e una risposta scocciata che arriva dopo quasi un mese. È quanto segnalato alla nostra redazione da una lettrice, Concetta Voltasio, che lo scorso 24 novembre, in occasione dell’allerta rossa diramata dalla Protezione civile, aveva chiesto informazioni circa la pulizia delle strade e dei fiumi nella sua zona. In particolare la donna, residente a Cosenza nelle vicinanze di un corso d’acqua, avrebbe espresso le proprie rimostranze inviando un messaggio alla Prociv nel quale si specificava l’impellente necessità di adeguati interventi di pulizia da effettuare nell’alveo, sebbene la competenza per interventi di questo tipo sia del Comune.

La risposta della Prociv

La signora, inoltre, avrebbe parlato anche della propria condizione familiare e della presenza nel suo nucleo, del marito invalido. Ulteriore difficoltà da tenere in considerazione in caso di pericoli imminenti. La risposta della Protezione civile sarebbe giunta solo nella giornata di ieri lasciando di stucco la Voltasio: «Grazie ma mi secco leggere». Superato l’iniziale sconcerto, la donna avrebbe ribattuto nella mattinata odierna inoltrando un ulteriore messaggio: «Che bella risposta. E siete la Protezione civile…». A darle manforte altri utenti social, che oggi sui profili della Prociv hanno stigmatizzato la risposta riservata alla signora.



Magari è stato solo uno scivolone, quello dell’operatore che in quel momento ha pensato bene di archiviare la questione con un messaggio scortese. Resta il fatto che la Protezione civile viene vista, giustamente, come un punto di riferimento per tanti calabresi preoccupati dalle conseguenze delle ondate di maltempo per la mancanza di piani di prevenzione nonché per la scarsa attività di manutenzione di strade, canali di scolo e corsi d’acqua. Richieste che giungono da ogni angolo della Calabria e che testimoniano i timori delle comunità a cui sarebbe opportuno rispondere almeno in maniera cortese. Oppure meglio non rispondere affatto.

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